Dopo il successo di “Forse non morirò di giovedì”, Remo Bassini continua a scrivere per le Edizioni Golem pubblicando il suo nuovo romanzo, che già si trova in libreria, intitolato “La suora”.
Se il libro precedente era un magnifico spaccato sul giornalismo di provincia (ricordiamo che Bassini è stato per dieci anni direttore del bisettimanale “La Sesia”), in questo l’autore crea il personaggio di Romolo Strozzi, un pugliese che, dopo aver insegnato a Milano, decide di rifugiarsi in una baita in Valsesia dove vende formaggi (in nero) e si arrangia facendo di tutto.
Un gorno, Strozzi riceve la chiamata di una donna di cui tanti anni prima, ad Orta, si era innamorato: solo che lei aveva poi deciso di diventare suora di clausura, proprio nell’Isola di San Giulio. La sua ritrovata Nora (che Strozzi si rifiuta di chiamarla suor Beatrice) gli chiede un favore immenso, e lui non sa dirle di no. Per accontentarla deve trasferirsi a Vercelli e improvvisarsi…detective. E proprio durante il lockdown. Questa, in sintesi, vicenda di un libro che, come tutti i precedenti di Bassini, va letto con avidità, ma poi riletto con calma. Per gustarlo appieno, come un buon vino, un grande vino.
Bassini ha dedicato il libro (che costa 13,90) euro al figlio Cico “che mi ha insegnato ad ascoltare l’acqua”,
La felice sintesi del racconto lascia aperto l’interrogativo: come si concluderà il romanzo ambientato nell’angoscioso tempo delle pandemie, e .. quale sarà il “giallo” finale che lega i 2 protagonisti? Per scoprirlo, evadere dall’interrogativo che dovrebbe angosciarci, per evadere dall’angoscioso marasma pandemico che incombe anche su di noi, non ci resta che leggere il libro.