Le parole di San Paolo sullo sport per l’addio a Gianna Ferrante. E ora tocca a Rina Fontana

Il feretro di Gianna Ferrante entra nel Sacro Cuore

Per onorare la memoria di Gianna Mantovani Ferrante, da giovane valentissima sprinter nella Libertas di “Palo” Fantone, questa mattina, nella chiesa dove Gianna e il suo Ugo di erano sposati 53 anni fa – la parrocchia del Sacro Cuore al Belvedere – don Augusto Scavarda è andato a trovare, nella prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, un brano dove l’Apostolo delle Genti parli di sport. Paolo si riferisce al premio che spetta al cristiano, la Vita Eterna, e dice: “Non sapete che nelle corse allo stadio tutti corrono ma solo uno conquista il Premio? Correte anche voi per conquistarlo”.

E, citando la Lettera ai Corinzi, don Scavarda si è rifatto alla prima parte della vita di Gianna Mantovani quando era una promettentissima atleta che però, per conquistare i premi, al di là del talento naturale, ha dovuto fare molti sacrifici. I sacrifici che poi ha dovuto sostenere anche nella vita, per aiutare i suoi figli, Massimiliano e Cristiano, quando suo marito Ugo se n’è andato troppo preso, a soli 59 anni.

Ma don Scavarda ha aggiunto una qualità innata che ha aiutato Gianna a fronteggiare anche le avversità e a stare vicino alle persone bisognose di aiuto: il suo meraviglioso sorriso. “Il sorriso – ha detto il parroco del Sacro Cuore – è la distanza più breve tra due persone”. Ecco spiegate le innumerevoli amicizie di Gianna e Ugo e La folla che stamattina si è radunata al funerale della donna: così tanta che la chiesa del Belvedere non è riuscita a contenerla.

Non c’erano gli amici calciatori della Viola (che pure in queste ore hanno inondato di messaggi affettuosi Massimiliano e Cristiano e la sorella di Gianna, Paola) perché i figli li hanno convinti a restare a casa anche per non rischiare disavventure legate al Covid. A rappresentare lo sport alle esequie, tanti calciatori (ed ex) vercellesi, con il labaro listato a lutto dei Veterani della Pro Vercelli.

Don Augusto benedice la salma di Gianna Ferrante

Labaro che vedremo anche venerdì mattina nella chiesa di Billiemme per l’addio a Rina Leggero Fontana. Oltre all’amicizia  che legava le due donne, molto destino in comune, nonostante la differenza di età. Sei anni nella vita sono pochi, ma in un sport come l’atletica si può parlare di generazioni diverse. In comune c’erano i record della Libertas, prima conquistati da Rina e poi migliorati da Gianna; Le nozze con due calciatori: Rina sposò a Palestro Francesco Fontana, difensore della Pro, che allora giocava nel Brescia in B,  e Gianna Ugo Ferrante, pure difensore, ma della Fiorentina campione d’Italia e della Nazionale.Quindi le amiche comuni, pure del gruppo Libertas creato da Fantone: dalla compianta Maria Teresa Oppezzo ad Annamaria Chiodelli (erano davvero le quattro inseparabili). Ed infine, la morte che le ha accomunate a poche orte di distanza.

Questa mattina c’è stato l’addio a Gianna, domani, venerdì, alle 10,30, in Billiemme, toccherà a Rina e saranno in molti a stringersi a Cecco e ai figli Elisa e Gabriele.

Ciao Gianna, ciao Rina. Andate di corsa a conquistare il Premio di cui parla San Paolo.

edm

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