L’Automobile Club Vercelli si racconta con una mostra di cimeli storici

La presentazione della mostra in Sala Gruppi. Da sx: Ingenito, Castelli, Sabatino, Musazzo.

C’è stato un periodo in cui «l’Italia aveva il cuore divorato, quando i campioni per i rettifili erano un baleno e si vedevano appena». È il periodo cantato da Lucio Dalla in “Mille Miglia”, quelle del 1930 e del 1947, di Varzi, di Campari, di Arcangeli, di Ascari, di Biondetti, di Borzacchini, di Fagioli e soprattutto di Tazio Nuvolari, al quale il cantautore bolognese ha dedicato un pezzo memorabile.

Era l’epoca d’oro dei pionieri dell’automobilismo. Tante le città che avevano il loro circuito. A Mantova ad esempio c’era quello del Te dove Nuvolari primeggiava sia sulle quattro che sulle due ruote. Queste gare raccoglievano a bordo strada migliaia e migliaia di spettatori, un po’ come quando passava il Giro d’Italia o, appunto, la Mille Miglia.

Anche Vercelli non è stata esente da tale fenomeno, tanto che nella prima metà del Novecento si svolgevano lungo la cerchia dei viali corse di velocità e di regolarità alle quali prendevano parte le stelle dell’automobilismo, primo tra tutti Tazio Nuvolari, il “mantovano volante”.

È proprio seguendo questa direzione che giovedì 10 alle 17.30 sarà inaugurata nell’Auditorium di Santa Chiara la mostra “Vercelli: auto sportive, passione e velocità. L’ACI racconta”, a cura dell’Automobile Club cittadino e con il patrocinio del Comune.

La mostra, inserita nelle iniziative di Vercelli Città Europea dello Sport 2019, è stata presentata in Sala Gruppi dall’assessore Mimmo Sabatino, dal presidente dell’ACI Vercelli Eugenio Castelli, dal direttore Emilio Ingenito e dal delegato CONI provinciale Laura Musazzo.

In tutto 48 panelli e 160 immagini, provenienti dall’archivio fotografico dell’Automobile Club Vercelli. Sarà esposta anche la Fiat 508 Spider, uno dei tanti bolidi che sfrecciavano sui circuiti di allora. La mostra sarà quindi l’occasione per ripercorrere la storia di questo affascinante sport in città.

Saranno ricordati inoltre i piloti vercellesi che si sono distinti nelle varie competizioni: Carlo Salamano, vincitore nel 1923 del primo GP Europa a Monza; il rallysta Francesco Perazzo; il campione della Formula 3 Roberto Campominosi; infine Andrea Fabbris, l’amico dell’ACI, che con la sua passione è riuscito a ospitare a Vercelli il fuoriclasse argentino Juan Manuel Fangio. Senza dimenticare la Ferrari che nel 1947, proprio a Vercelli, vinse la seconda gara della sua storia.

La mostra “Vercelli: auto sportive, passione e velocità. L’ACI racconta” resterà aperta dal 10 fino al 27 ottobre e sarà possibile visitarla nei seguenti orari: giovedì e venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.

L’Automobile Club Vercelli organizza, a corollario, un corso di guida sicura indirizzato agli studenti delle quarte e delle quinte superiori. Si terrà il 14 ottobre dalle 8 alle 14 in piazza Cesare Battisti che, in quegli orari, verrà chiusa al traffico. Per i ragazzi due ore in aula per la parte teorica, poi le prove pratiche con attrezzature che simuleranno le condizioni critiche come ad esempio la strada ghiacciata o il fenomeno dell’aquaplaning.

m.m.

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