La terra di Castellania avrà il nome dei Coppi

«Da oggi Coppi non è più soltanto il nome del Campionissimo, è il nuovo nome del comune dove lui (insieme al fratello Serse) era nato un secolo fa. Abbiamo appena votato in Consiglio regionale del Piemonte la nascita di Castellania Coppi, una cosa forse piccola ma piena di significato».

Con queste parole, pubblicate ieri sul suo profilo Facebook, il consigliere regionale Gabriele Molinari ha annunciato la decisione di affiancare a Castellania, piccolissimo comune della provincia di Alessandria, il nome dei suoi cittadini più illustri: i fratelli Coppi.

Fausto, certo non ha bisogno di presentazioni. Corridore tra i più emblematici nella storia del ciclismo, ha vinto tutto ciò che c’era da vincere, dai grandi Giri alle Classiche e al Mondiale, su strada e su pista, diventando un’icona del Novecento, simbolo di quell’Italia che voleva ripartire dalle macerie della guerra.

Ha scritto Gianni Brera in “Coppi e il diavolo” che «ha sofferto l’esistenza dei poveri e le si è ribellato con sacrifici di epica imponenza». Purtroppo l’Airone Fausto è andato incontro a una triste e impensabile fine, «del resto gli eroi autentici vanno per tempo rapiti in cielo – è sempre Brera – Non possono vivere fra noi, al nostro mediocre livello. Così il leggendario Fausto Coppi da Castellania».

Meno nota ma, altrettanto tragica, è la storia del fratello Serse che nel 1949 domò le pietre della Roubaix e vinse una delle edizioni più curiose, ex aequo con il francese André Mahé. Il 29 giugno del 1951 di correva il Giro del Piemonte. Serse faceva parte del gruppo di testa, ma durante lo sprint finale infilò la ruota della sua bicicletta nei binari del tram.

Cadde, ma all’inizio non diede peso alla cosa, pensando più a maledire quella dannata rotaia che non gli aveva permesso di giocarsi il successo. Per precauzione fu portato all’ospedale, dove dopo accertamenti fu dimesso. Una volta in albergo si sentì male e morì, a causa di un’emorragia cerebrale. Così Fausto Coppi, al pari del suo eterno rivale Gino Bartali, perse un fratello in corsa.

Oggi Fausto e Serse riposano uno accanto all’altro nel paese che li ha visti nascere e crescere: Castellania dove «la terra è taccagna di argille che il sole estivo dissemina di crepe e le piogge invernali ammollano in fango spesso e tenace». Ora la terra di Castellania avrà il nome dei Coppi.

m.m.

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