La Regione proroga i contratti dei sanitari in scadenza, incentivi ai medici di pronto soccorso. Nursing Up: “Bisogna sbrigarsi con i contratti”

Su proposta dell’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, questa mattina la Giunta regionale ha approvato un pacchetto di misure immediatamente operative sul fronte dei servizi di Emergenza urgenza e Pronto soccorso della Sanità regionale.
È stata autorizzata la proroga dei contratti a tempo determinato stipulati con il personale del Comparto (infermieri, operatori socio sanitari, amministrativi e tecnici sanitari) per l’emergenza Covid-19, ed è stato attivato un percorso formativo regionale per consentire ai medici abilitati in Medicina e Chirurgia, ma privi di specializzazione, di svolgere l’attività nell’ambito dei servizi Dea/Pronto soccorso e vengono erogati sostanziali incentivi economici per le prestazioni aggiuntive dei medici già operanti in Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (MECAU).

“Affrontiamo il problema nazionale della grave carenza di organico nei Pronto soccorso – osserva l’assessore Icardi -, mettendo in campo come Regione provvedimenti straordinari e urgenti che agiscono anche sul fronte dell’emergenza pandemica, all’origine delle maggiori criticità degli ultimi due anni. Da un lato, valorizziamo la professionalità acquisita dagli operatori che hanno prestato servizio durante la pandemia prorogando i contratti a tempo determinato degli infermieri e del personale del Comparto, dall’altro gratifichiamo maggiormente, anche sul piano economico, il lavoro dei medici nei Pronto soccorso e mettiamo a disposizione dei medici non specializzati la possibilità di essere reclutati nei reparti Dea/Pronto soccorso attraverso un apposito corso di formazione regionale, con modalità teoriche e pratiche. Tutto ciò, in attesa degli interventi legislativi attesi dal Governo nazionale”.

Allungamento contratti in scadenza di infermieri e professioni della sanità
La proroga dei rapporti di lavoro a tempo determinato in scadenza era stata concordata con le Organizzazioni sindacali del Comparto Sanità e riguarda inizialmente circa 3.600 dei 5.700 lavoratori assunti a vario titolo per l’emergenza pandemica. L’intesa prevede che per svolgere le attività rese necessarie dall’emergenza pandemica, il recupero dell’attività ordinaria, resa più difficoltosa dalla situazione emergenziale in atto, e per lo sviluppo delle azioni previste dal Pnrr, le Aziende sanitarie regionali siano autorizzate a prorogare il personale, con cui è stato costituito un rapporto di lavoro di natura subordinata a tempo determinato durante la pandemia, fino alla data del 31 dicembre 2022. La Regione verificherà “la programmazione delle procedure di reclutamento (e di stabilizzazione) necessarie al soddisfacimento del fabbisogno assunzionale espresso dalle Aziende e il relativo andamento dei costi, nonché la coerenza della Legge di Bilancio con gli strumenti di programmazione economico finanziaria, concordando sulla necessità di un attento monitoraggio del personale in considerazione dei fabbisogni che la Sanità piemontese dovrà affrontare nei prossimi anni”.
In mattinata il sindacato di infermieri e professionisti della sanità Nursing Up, aveva sottolineato che a tre giorni dall’accordo le Aziende ancora non aveva ricevuto alcuna direttiva sul prolungamento dei contratti. “Un fatto estremamente grave che rallenta in modo inaccettabile il processo di prolungamento dei contratti e rischia di avere ripercussioni pesantissime sull’erogazione dei servizi – aveva scritto il sindacato in una nota -. Non può, una direttiva tanto strategica e delicata come questa, che tocca circa 6mila lavoratori che potrebbero vedere il loro contratto terminare a fine anno, essere ostaggio della burocrazia e dei burocrati”.
Il Segretario regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, aveva poi rincarato la dose: “Per noi è inaccettabile che un accordo tanto importante come quello che abbiamo siglato sul prolungamento dei contratti in scadenza a fine anno, nemmeno sia stato ancora trasmesso alle Asl. Non si rendono conto in Regione che non c’è più tempo? Che il personale non basta e c’è chi, con il contratto in scadenza, si sta già trasferendo altrove.
Se non vogliamo andare incontro ad una vera catastrofe, con servizi che non potranno più essere erogati per la carenza di personale, l’accordo va inviato subito alle aziende sanitarie le quali devono renderlo esecutivo immediatamente, senza indugi o intoppi di carattere burocratico. Ci è giunta voce, infatti, che ci sarebbero burocrati, anche a livello aziendale, i quali accamperebbero tempi lunghi per l’applicazione di tale direttiva, con Dgr che entrerebbero in vigore dopo 60 giorni. Questa è una follia. I contratti vanno rinnovati subito, oggi, altrimenti, semplicemente, non ci sarà più il personale necessario a coprire tutti i servizi. Non capiamo come questa cosa non sia chiara a tutti”.

Incentivi per i medici di pronto soccorso
Sempre nel campo della sanità, poi, la Regione ha deliberato gli incentivi economici, per le prestazioni aggiuntive dei medici già operanti in Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza (MECAU) o interni con specialità equipollenti all’interno della propria Azienda, nei giorni di sabato, domenica, festivi e in orario notturno: la retribuzione oraria passa da 40 a 60 euro lordi all’ora, relativamente all’attività lavorativa eccedente l’orario istituzionale. Le convenzioni tra le Aziende sanitarie regionali diventano prioritarie e i medici che opereranno in questo regime verranno compensati con 100 euro lordi all’ora, omnicomprensivi di spese di eventuale trasferta. In più, è stato dato l’indirizzo alle Aziende sanitarie regionali di creare degli incarichi di funzione per dirigenti medici nelle MECAU, in modo da incentivare ulteriormente i medici di Pronto soccorso in possesso di maggiore esperienza.

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