Da una mamma vercellese riceviamo e pubblichiamo:
Questa mattina mia figlia, dieci anni, è accidentalmente caduta a scuola e si è fatta male ad una mano, che è gonfiata in pochi attimi. Sono andata di corsa a prenderla e mi sono recata in tutta fretta al Pronto soccorso.
Sono entrata con mia figlia nella struttura ospedaliera, dove ho trovato dei vigilantes che badavano a chi potesse entrare e a chi non, evidentemente in base alle norme si sicurezza anti Covid. Fin qui tutto bene tutto giusto. Il tutto sbagliato deriva dal fatto che mia figlia è stata fatta accomodare lì e che per mezz’ora non è stata vista da nessun medico, da nessun infermiere, mentre la mano le stava gonfiando sempre più. Non solo. Mentre ero lì è arrivata anche una donna sanguinante che è stata trattata con della carta Scottex.
Per quanto mi riguarda, io sono andata al bar a comprare del ghiaccio da mettere sulla mano di mia figlia che è poi stata indirizzata direttamente alla Traumatologia senza neppure uno straccio di referto dal Pronto soccorso. Avessi saputo, avrei preso la mia bimba e mi sarei precipitata direttamente a Novara. Mi e vi domando: ma tutto ciò è normale?
Lettera firmata, Vercelli






Il “Pronto soccorso”?
La signora ha un milione di ragioni, purtroppo la parte sana della società, quella alla quale per imperscrutabili ragioni é stato preservato il buonsensocomune, di solito non riesce a “spiegarsi” in modo convincente per ottenere un pur minimo miglioramento.
Così anche oggi e, forse, domani ci dobbiamo tenere quel che, in definitiva, meritiamo: un tonto soccorso.
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con tanti Auguri alla povera bambina.