Clamoroso: la maggioranza non riesce a garantire il numero legale, così salta il Consiglio comunale di Vercelli sul bilancio: tutto rinviato a domani, alle 14. Una debacle in piena regola quella odierna della maggioranza (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) che sostiene il sindaco Corsaro, oggi al primo Consiglio in presenza dopo la pandemia.
Da questa legislatura, la maggioranza, forte dei numeri, aveva sempre deciso di aprire i Consigli comunali in prima convocazione, e così ha cercato di fare pure oggi, senza evidentemente pensare ai rischi di possibili defezioni o ritardi: cosicché quando il segretario generale Fausto Pavia, dopo la “canonica” ora di attesa, ha fatto l’appello all’interno della maggioranza, sindaco compreso, sono stati contati solo 15 consiglieri, mentre per aprire la seduta ne sarebbero stati necessari almeno diciassette. Due consiglieri sono giunti pochi minuti dopo, ma ormai la frittata era fatta: la minoranza si è guardata bene da entrare in aula per assicurare il numero legale (cosa che da sempre tocca alla maggioranza) e, a quel punto, al segretario generale non è rimasto altro da fare che comunicare l’impossibilità di aprire i lavori, così il Consiglio comunale più importante dell’anno è slittato a domani, sempre che si riesca ad aprirlo.
Osserva Michele Cressano, del Pd: “La maggioranza si è intestardita a tentare di aprire le sedute in prima convocazione, senza sognarsi di cercare un dialogo preventivo con noi. Può succedere che, nonostante i numeri, non si riesca a raggiungere il quorum per aprire il Consiglio, ma nessuno della maggioranza ha cercato una sponda nell’opposizione. Questi sono i risultati della assoluta mancanza di un tentativo di dialogo”. Aggiunge l’ex sindaco Maura Forte: “Anche stavolta l’arroganza non ha pagato, né pagherai mai”.
Un ritardo di 24h. non mi pare la debacle del secolo. Se la minoranza fosse stata convinta di poter “mandar sotto” la maggioranza avrebbe garantito il quorum. Invece s’è accontentata di sventolar le bandiere. Vedremo domani!!
scioglimento del consiglio comunale, casistica
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https://autonomielocali.regione.fvg.it/aall/opencms/AALL/Elezioni/GuidaElezAmm/o/o1/#:~:text=I%20consigli%20comunali%20vengono%20sciolti,gravi%20motivi%20di%20ordine%20pubblico.
lo dice la Regione FVG .. ! .. ??? .. ! .. DUBBIO almeno quanto il III segreto di Fatima.
Speriamo di non dover troppo approfondire il problema nelle prossime ore ..::
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REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
Direzione centrale relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali, Servizio affari istituzionali e
sistema autonomie locali, 3 luglio 2008, prot. n. 10878
Oggetto: Impossibilità di riunione del consiglio comunale per mancanza del numero legale.
Un amministratore locale ha chiesto ulteriori delucidazioni in ordine alle conseguenze sull’ente della reiterata
mancanza del numero legale, per motivi politici, in consiglio comunale.
Sentito il Servizio elettorale, si esprimono le seguenti considerazioni.
In primo luogo, si conferma quanto sostenuto nel precedente parere prot. n. 9980/1.3.17 (9740) del 17 giugno 2008,
per quanto concerne i casi, tassativamente previsti dalla legge, in cui l’impossibilità di funzionamento del consiglio
determina lo scioglimento dello stesso.
Nella diversa ipotesi in cui il consiglio, pur essendo potenzialmente integro nella sua composizione, non riesca in
effetti a riunirsi per mancanza del numero legale, si ritiene che, qualora la situazione, reiterandosi per una pluralità di
occasioni consecutive, risultasse tale da pregiudicare l’ordinario svolgimento dell’attività amministrativa dell’ente, con
la mancata approvazione di atti obbligatori per legge entro il termine previsto o di atti urgenti, potrebbero in teoria
individuarsi gli estremi della grave e persistente violazione di legge che, ai sensi dell’art. 39, comma 1, della legge
142/1990[1], può condurre allo scioglimento del consiglio.
Si reputa pertanto che, qualora si verificasse una circostanza di tal genere, il comune dovrebbe darne comunicazione
all’organo regionale competente in materia di controllo sugli organi degli enti locali, ossia all’Assessore regionale alle
relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali.
Tale organo, prima di intraprendere, qualora ne sussistano i presupposti, la procedura per lo scioglimento del
consiglio, può individuare le misure per sollecitare gli organi del comune al rispetto delle leggi e a garantire il normale
funzionamento dell’ente.
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https://autonomielocali.regione.fvg.it/aall/export/sites/default/AALL/Elezioni/GuidaElezAmm/0_allegati/altri_documenti/2006_2010/RAFVG_DCRICAL_SAISAL_2008_10878.pdf
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