La giunta Forte stoppata sulla fusione con Sali

Ancora una cocente battuta d’arresto per la maggioranza che sostiene il Sindaco Maura Forte, che ieri non ha trovato i numeri necessari (era assente tutta l’opposizione tranne Siamo Vercelli) per approvare la delibera di modifica dello Statuto cittadino, necessaria a lanciare il referendum che porterà alla fusione del comune di Sali incorporato nel comune di Vercelli. Un progetto che, in potenza, potrebbe portare fino a 20 milioni di euro, ma potrebbero essere anche meno, nei prossimi dieci anni nelle casse del nuovo Comune “allargato”, sempre che i fondi vengano individuati nelle poste di bilancio del ministero che si insedierà nei prossimi giorni a Roma.

Ma andiamo con ordine per capire cosa è successo.
Da quando è entrata in vigore la riforma Del Rio della pubblica amministrazione, per poter procedere a questo tipo di fusione di due comuni è necessario preventivamente indire un referendum consultivo che confermi la volontà dei cittadini dei comuni di volere la fusione.
Nel regolamento di Vercelli, che discende dallo Statuto della città, non è previsto tale tipo di referendum (la consultazione della popolazione per avviare la fusione con un altro comune). Per cui è necessario prima modificare lo Statuto, introducendo la possibilità di tale consultazione popolare, per poi realizzare il regolamento e poter così fare il Referendum. Però, per poter fare una variazione dello Statuto sono necessari i sì dei 2/3 dei consiglieri comunali e cioè, nel caso di Vercelli a oggi, di 22 voti favorevoli. Ventidue voti che la maggioranza non possiede per cui è necessario avere anche alcuni voti dell’opposizione.
Ieri buona parte dell’opposizione (Forza Italia, Vercelli Amica, Lega e Movimento 5 Stelle) ha disertato la seduta in aperta polemica con il Sindaco sulla questione della fusione con Sali. “Non perché contrari alla fusione – hanno fatto capire – ma perché in questi mesi nessuno ci ha mai coinvolti nel progetto, mai neanche una volta. Per cui non vediamo perché ora si debba votare un progetto a scatola chiusa che mai abbiamo visto”. Stessa posizione per altro ribadita in Aula anche da Siamo Vercelli e dal capogruppo Zanoni che ha ripetuto che il progetto “Non c’è, non lo abbiamo mai visto” prima di decidere per l’astensione.

Alla votazione, dunque, sono rimasti i sì solo della maggioranza ma con un ennesimo colpo di scena: si sono opposti, di fatto astenendosi, anche i consiglieri Vinci, Naso, Campominosi, Greppi, con gli ultimi tre che fanno parte del nuovo gruppo creato ieri, appartenenti all’area che dovrebbe sostenere la Giunta ma in modo, come dicono loro “critico”. Questo ha di fatto precipitato il numero dei favorevoli a cifre assai lontane dai 22 necessari rinviando la modifica e, di conseguenza, il progetto di fusione con Sali, ad un prossimo consiglio. Il Regolamento prevede infatti che, se al primo tentativo non si raggiungono i famosi 22 “sì”, si hanno a disposizione altri due consigli in cui riproporre la stessa delibera ma questa volta con una maggioranza meno “draconiana” che scende a 17.

Il prossimo consiglio si terrà a data da destinarsi, ma presumibilmente prima della metà di giugno, anche se visti i chiari di luna su questo ennesimo scontro politico, su di una eventuale sussistenza dei 17 voti favorevoli alla maggioranza Forte per arrivare all’avvio dell’iter di progetto Sali sorge oggettiamente qualche dubbio.

l.a.

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here