La Camera di Commercio: attenti alle truffe per pagamenti non dovuti

Vercelli – La Camera di Commercio di Biella e Vercelli ha segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato un nuovo tentativo di truffa, in seguito alla comunicazione da parte di alcune aziende della ricezione di una lettera di richiesta di pagamento da parte di “Repertorio Digitale Imprese”, per ottenere l’inserimento nella sezione informatica e comparire nel sito repertoriodigitaleimprese.it.

La richiesta comprendeva anche la relativa iscrizione e l’assegnazione del numero di protocollo per l’accesso. Per questo, si legge in una nota della Camera di Commercio Vercelli-Biella, viene richiesto il pagamento della somma di 398,94 euro entro 10 giorni dalla data indicata (trascorsi i quali sarà applicata una maggiorazione dell’importo fino alla concorrenza della somma di 524,60 euro), tramite bonifico bancario intestato a “Ufficio Informatico Digitale”. Nella comunicazione sono prestampati i dati dell’azienda ed è riportata la dicitura “ARTIGIANATO INDUSTRIA AGRICOLTURA COMMERCIO”, scritta in carattere maiuscolo, sia in una fascia laterale, sia nella parte alta, sia nello sfondo dove è ripetuta più volte sulla stessa riga e riprodotta su tante righe fino a coprire con la stessa tutto il foglio.
La Camera di Commerci sottolinea che: “L’impostazione grafica della comunicazione può fuorviare le aziende destinatarie, inducendole a credere di trovarsi davanti a una comunicazione camerale ufficiale e quindi di dover procedere al pagamento della somma richiesta. Tale registrazione comporta l’iscrizione, a fini pubblicitari, in una banca dati e non ha nulla a che vedere con gli adempimenti camerali”.

La Camera di Commercio ribadisce poi che: “Grazie alle segnalazioni di diversi enti e Camere di Commercio, tra cui la C.C.I.A.A. di Biella e Vercelli, nello scorso mese di novembre l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (bollettino n. 46/2017, scaricabile gratuitamente dal sito www.agcm.it) ha condannato l’azienda “Centro Servizi Telematici V.S. S.r.l.s.” a pagare una sanzione amministrativa pecuniaria di 35.000 euro perché contattava via posta molte aziende appena iscritte alle C.C.I.A.A. richiedendo pagamenti per servizi che venivano spacciati come procedure obbligatorie. In particolare, la pratica commerciale posta in essere consisteva nella richiesta di pagamento della somma di 398,00 euro tramite bollettino postale precompilato intestato a “Registro Telematico Imprese – Centro Servizi Telematici V.S. Segreteria Nazionale – Uffici Divisione del Protocollo”. Nella parte centrale del bollettino era evidenziata con caratteri maiuscoli di notevole dimensione la dicitura “C.C.I.A.A CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA” e le frasi riportate inducevano a pensare si trattasse di un pagamento dovuto all’ente camerale; il versamento della somma non era correlato con la corresponsione del diritto annuale camerale o altro importo preteso da una Pubblica Amministrazione, si trattava, invece, di un’attività commerciale a fini pubblicitari, che prevedeva l’inserimento nel sito www.registrotelematicoimprese.it”.

Nei mesi scorsi l’Autorità garante della concorrenza e del mercato – prosegue dla Camera di Commercio – (bollettino n. 44/2017) ha, inoltre, proceduto nei confronti delle seguenti aziende a suo tempo segnalate dalla Camera di Commercio di Biella e Vercelli:

• a “Casellario Unico Telematico delle Imprese di Di Stadio Antonio” ha contestato una violazione ai sensi del Codice del Consumo per non aver ottemperato alla delibera n. 26336 dell’11 gennaio 2017, in cui era stata accertata la scorrettezza della pratica commerciale posta in essere e ne veniva vietata la continuazione o diffusione, e ha deliberato l’avvio del procedimento per eventuale irrogazione della relativa sanzione pecuniaria, per aver diffuso nuovamente la pratica, successivamente alla notifica del predetto provvedimento. Si tratta della richiesta di pagamento di 298,29 euro, tramite bollettino postale precompilato o versamento a mezzo bonifico bancario, per l’iscrizione al portale www.casellariounicotelematicoimprese.com; nelle comunicazioni sono stampate diciture quali “Imprese Settori Commercio Industria Artigianato e Agricoltura” o “Commercio Artigianato Agricoltura Industria”, idonee a fuorviare l’impresa destinataria sull’effettivo mittente e sulla natura del servizio fornito.

• Ha pubblicato l’avviso di avvio di procedimento istruttorio in relazione a “Registro dei Marchi Italiani”, che coinvolge le aziende A-286 Suarl e TIME FOR BUSINESS Srl per l’invio di comunicazioni con richiesta di pagamento per la registrazione di un marchio per 10 anni nel “Registro dei Marchi Italiani”. Le aziende destinatarie della comunicazione commerciale sono indotte a credere che tale registro corrisponda a quello ufficiale tenuto dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, ma la registrazione comporta l’iscrizione, a fini pubblicitari, in una banca dati (www.marchi-italiani.org o www.proprieta-industriale.org) e non ha nulla a che vedere con il deposito e la durata della tutela giuridica presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

“La Camera di commercio di Biella e Vercelli, quale casa delle imprese dei due territori, prosegue nell’attività di controllo e vigilanza al fine di evitare raggiri che possono avere conseguenze spiacevoli e costose – dichiara Alessandro Ciccioni, Presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli – Si invitano pertanto le imprese a rivolgersi sempre all’ente camerale di riferimento, alla propria associazione di categoria o al proprio professionista di fiducia, per verificare se si tratta di un vero adempimento obbligatorio o di un’offerta commerciale mascherata come tale”.

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