L’omaggio alla donna della scuola media “Sandro Pertini”

 

Vercelli – Giovedì sera, nella biblioteca della Scuola secondaria di 1° grado Sandro Pertini, i ragazzi dei laboratori corale e teatrale, guidati dalle professoresse Rosa Russo e Maria Maddalena Dellarole, hanno voluto, per la seconda volta, unire le loro energie e proporre a un pubblico numeroso e attento di genitori e colleghi, uno spettacolo sulle donne,  qualche giorno dopo la giornata loro dedicata, e lo hanno intitolato: “Il talento delle donne”. Un piccolo ma significativo e appassionato omaggio al genio e coraggio, alla  forza d’animo e dolcezza, alla determinazione e  spregiudicatezza femminili.  Abbinando poesie, scenette e letture su personaggi femminili a canzoni sulle donne, hanno voluto dire “grazie” a tanti tipi di donna: la bambina, l’amica, la coraggiosa e intraprendente, la madre, la compagna, l’amante, la figlia.
 Nella scaletta dello spettacolo: “Bambine e bambole” di Gianni Rodari e “Donna” di Umberto Saba, poesie abbinate alla canzone: “Bambina” di Pino Daniele. Quindi “Wilma Rudolph”, atleta; “Wangari Maathai”, attivista; “Yusra Mardini”, nuotatrice; “Sonita Alisadeh”, rapper. Il tutto svolto attraverso letture drammatizzate e arricchite da una colorata scenografia, costituita di volta in volta da video e da cartelloni fatti dai ragazzi, sotto la guida della professoressa Beatrice Ferrara. La canzone abbinata e cantata dal coro è stata: “Donne “ di Zucchero.

Si è poi passati alla parte dedicata alla mamma, con le poesie: “La madre” di Giuseppe Ungaretti, e: “Mamma” di Salvatore di Giacomo, in dialetto napoletano; tutte e due recitate col cuore come, con affetto e emozione sono state cantate: “Mamma” di Beniamino Gigli e “Viva la mamma” di Edoardo Bennato. La “donna compagna” è stata ricordata con: “Ho sceso un milione di scale” di Eugenio Montale e con “Una donna per amico” di Lucio Battisti.

A ritmo serrato, con rigorosa “professionalità”, i ragazzi hanno continuato con l’ omaggio alla donna amata attraverso la recita delle poesie: “Alla mia donna” di Marco Pellacani, “Quando morrò” di Pablo Neruda  e “Si t’o sapesse dicere” di Eduardo de Filippo; il coro ha cantato: “Sei la più bella del mondo” di Raf.
 Alla canzone “Reginella”di Libero Bovio, un brano malinconico che racconta la fine di un amore, si è voluto accostare un grande e fiero personaggio storico, che con la protagonista della canzone non ha nulla in comune, se non il titolo di regina: Elisabetta I, ricordata nel momento in cui, nel 1588, incita le sue truppe in procinto di affrontare l’Invincibile Armata spagnola. Due giovanissime attrici hanno portato sulla scena il passaggio centrale del discorso.

La parte finale dello spettacolo ha richiesto l’impegno di tutto il gruppo teatrale, che si è cimentato in due scenette.
La prima sulla Contessa di Castiglione: la più bella, intrigante e chiacchierata donna del Risorgimento, che fece perdere la testa a Napoleone III, portandolo a sostenere la causa dell’Indipendenza. italiana. La bellissima canzone abbinata alla scena è stata un evergreen della canzone italiana: “Malafemmina” di Totò, sull’ amore contrastato per una donna bella e dannata, indifferente alle pene d’amore che infligge al proprio innamorato.

In chiusura, forse, la parte più emozionante e vibrante, a cui i ragazzi si sono più appassionati: Ifigenia: la figlia devota e obbediente di Agamennone; disposta a sacrificarsi, secondo il volere del padre, per il bene di tutta la Grecia; e la canzone scelta è stata “Lei” di Charles Aznavour, per celebrare l’amore incondizionato per la donna, intesa come amante ma anche  madre o  figlia.

Alla fine dello spettacolo, le due insegnanti Maria Maddalena Dellarole e Rosa Russo, soddisfatte e giustamente orgogliose, hanno ringraziato per la preziosa collaborazione i colleghi Alessia Romano e Livia De Rosa per il determinante aiuto durante il laboratorio teatrale; Livio Ghisio per i suggerimenti nella scelta delle poesie; Beatrice Ferrara per gli splendidi cartelloni sulle quattro donne “coraggiose”; Paolo Laveroni per il paziente supporto tecnologico. E, non ultimi, tutti i ragazzi e le ragazze.

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