Inaugurata la centrale elettrica nel Vietnam del Nord finanziata dall’avvocato Carlo Olmo

Ieri è stata inaugurata la centrale elettrica nel villaggio di Khe Nhao, situato nel Vietnam del Nord, a 80 chilometri dal confine con la Cina realizzata grazie al contributo di 15.000 euro donato dal Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, il vercellese Carlo Olmo.

Si tratta di  un’opera fondamentale per la vita di 2.000 persone.

“È solo una piccola goccia nel mare – scrive l’avvocato vercellese in una nota -, ma non possiamo mai restare indifferenti alle situazioni di estrema sofferenza che, purtroppo, coinvolgono ancora milioni di persone nel mondo. Le missioni del Lupo Bianco hanno come obiettivo quello di portare la luce nel momento di tenebre che sta avvolgendo il mondo”.

L’inaugurazione è avvenuta alla presenza di monsignor Luigi Ginami che, proprio in questi giorni, è impegnato nel 51° viaggio di solidarietà e speranza della Fondazione Santina. Insieme a lui c’erano padre Giovanni, direttore del Mai Tai Center a Saigon e Men Thi Bui, rappresentante della Fondazione Santina ad Hanoi.

“Ci si accorge troppo tardi di aver perso 30 anni di vita. Questa riflessione – ha scritto don Luigi nel suo libro Ly (Edizioni Messaggero Padova 2019, ndr) – viene da queste risaie piene di fango, di caldo e di sudore, piene di bambini, giovani, adulti e anziani, da queste risaie piene di lavoro ma che sono per me un laboratorio di alta umanità. La moto corre per il sentiero che diventa sempre più stretto. A destra e a sinistra gli acquitrini. Qualche bufalo, grosso e stanco, pascola nel prato vicino. Io inizio a respirare la risaia. Prima di tutto quello che soffoca è il calore che emanano le acque stagnanti. Sotto il calore del sole, a 40 gradi, l’acqua diventa calda e produce calore… una sorta di bagno turco. I vestiti si bagnano e ogni sforzo che compi è il doppio di quello che fai in una condizione normale. Loro sono lì, con la schiena piegata, dalle sette del mattino alle sette di sera. Non sanno leggere né scrivere e sui loro volti bagnati dal sudore vedi la fatica, la fatica fisica di un lavoro che ti logora. Una fatica vera, autentica, quella che sfibra il corpo. Noi non la conosciamo, la diciamo inumana… noi andiamo in palestra per fare fatica. Qui la fatica è la regina!”.

Per Carlo Olmo, il conosciuto filantropo vercellese, non si tratta della prima donazione per i territori e le popolazioni in estrema difficoltà nel mondo. In passato, infatti, il Lupo Bianco ha contribuito, fra le altre cose, alla costruzione di un intero blocco operatorio all’ospedale della Onlus Wecare del dottor Franco Coggiola in Uganda; ha realizzato un asilo per i bambini poveri in Perù e una biblioteca e un dormitorio per i bambini orfani a Garissa in Kenya.

“Ora – ricorda il Cavaliere al Merito della Repubblica, Olmo – sono per me e per la mia compagna di vita Angela, figura senza la quale sarei perso in questo cammino di beneficenza, giorno cruciali per la ‘missione Ucraina’ devastata da una tremenda guerra. In queste ore stiamo infatti ultimando la raccolta di oltre due quintali di derrate alimentari e medicinali che verranno inviate nei territori più colpiti dal conflitto”.

L’impegno di Olmo vedrà un appuntamento d’eccezione a livello internazionale: il 17 maggio, infatti, il Lupo Bianco parlerà alla Commissione Diritti Umani e alla Commissione Peti dell’Unione Europea. “Sono onorato di queste due irripetibili possibilità – sottolinea Olmo – Sono molto sensibile, per formazione professionale e per il mio percorso di vita, alle tematiche dell’infanzia e in particolari per i minori orfani (accompagnati e non)”. Olmo, durante gli incontri a Bruxelles, documenterà i suoi viaggi fino al confine con l’Ucraina, realizzati fra marzo e aprile, durante i quali ha anche portato in salvo 140 persone. “Spiegherò – anticipa il Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana – come queste missioni umanitarie abbiano fatto emergere la fragilità del sistema di coordinamento operativo fra i Paesi del trattato di Schengen per i minori. Chiederò ufficialmente, alla Commissione Diritti Umani e alla Peti, la creazione per via diplomatica di un’assistenza concreta per l’infanzia abbandonata tramite corridoi umanitari in regime di emergenza per conflitto armato”.

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