Il violino di Sedona incanta il pubblico del “Leone”, e martedì in Sant’Andrea il grande ritorno di Leong

Vkram Francesco Sedona sabato al “Leone”

Grazie alla Camerata Ducale, nel brevissimo arco di tre giorni, i melomani vercellesi avranno la possibilità di ascoltare due giovane e sensazionali violinisti: il primo, il trevigiano Vikram Francesco Sedona, l’hanno ammirato ieri, sabato, nel cortile del Museo Leone nell’ultimo concerto vercellese del terzo “Viotti Festival” (che ora trasloca ad Alagna); il secondo, il canadese Kerson Leong, lo  ascolteranno martedì, alle 21, in Sant’Andrea nell’ormai tradizionale concerto di Sant’Eusebio.

Per la verità, per Leong si tratta di un riascolto perché il 25 febbraio scorso il sensazionale violinista canadese tenne un concerto al Civico (per il 25° Viotti Festival) che a Vercelli non sarà dimenticato tanto presto: suonò tra l’entusiasmo del pubblico, la Zingaresca (Zigeunerweisen) op. 20 d Pablo de Sarasate, l’Invierno porten-o di Piazzolla e i Palpiti di Paganini e contraccambiò l’entusiasmo dei pubblico con ben sei bis; si arrivò così avanti nella sera da sfiorare la mezzanotte e, a quel punto, con tutto il pubblico in piedi ad applaudire Leong, l’orchestra della Camerata Ducale, che aveva aperto il concerto con Mozart e Boccherini, a sorpresa dedicò al giovane violinista “Happy Birthday to You” perché il 26 febbraio era il suo ventiseiesimo compleanno.

Ma torniamo al concerto di sabato. Solita platea esaurita e, tra il pubblico, proprio poco prima che Sedona suonasse le prime note della celeberrima (soprattutto per il secondo movimento) “Sonata n° 1 in sol maggiore BWV 1001” di Bach, ecco apparire anche Leong, annunciato da Cristina Canziani e accolto con un caldo applauso dai presenti.

Tra il pubblico, ad ascoltare il violinista trevigiano, anche Kerson Leong

Poi, il concerto. E che concerto. Raramente s’era sentito a Vercelli un Bach di tale livello eseguito da un violinista. Poi il ventiquattrenne allievo di Silvia Marcovici è passato a due “Sonate” (la 2 e la 4) di Ysaye, eseguite con una sicurezza sbalorditiva per chiudere con il “Capriccio n° 4” in do minore, opera 1: Maestoso” di Paganini.

Il pubblico gli ha tributato un’ovazione, ricambiata, prima che planassero le zanzare, con un bis di Enescu. Una performance all’altezza delle attese: se volete, una sfida a distanza (di un anno) straordinaria, tra il terzo premio al Concorso “Enescu” del 2018 (Giuseppe Gibboni) ed il secondo, con il primo non assegnato, appunto Sedona. Il privilegio di averli potuti ascoltare al Viotti Festival Estate 2022 e 2023 – quando adesso la loro carriera è in fase non solo lanciata, ma già consolidata – va ovviamente riconosciuto alla Ducale.

Acclamato Sedona, martedì la scena, in Sant’Andrea, alle 21, sarà tutta per Leong che, con la Ducale diretta da Guido Rimonda, suonerà uno dei Concerti per violino e orchestra più famosi di sempre: quello (l’unico) di Ciaikowski, in re maggiore opera 35. Il programma sarà aperto dall’orchestra con la “Sinfonia n. 96 in re maggiore”, detta “Il miracolo”, Hob:I:96, di Haydn.

Come sempre, fin dalla primissima edizione del concerto per il Patrono (25 anni fa, senza interruzioni: si svolse anche nel 2020, l’anno della pandemia), l’ingresso è gratuito; si consiglia di arrivare con un ragionevole anticipo: i posti in basilica sono tanti, ma è sempre meglio non rischiare di rimanere in piedi.

Edm

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