Hydrogen Valley: il Piemonte è alla ricerca di aree industriali ad hoc

L’Hydrogen Valley è un progetto che sorgerà in Puglia e in altre regioni, che vedrà la costruzione di vari impianti di produzione di idrogeno green. Nella fattispecie, questi impianti sorgeranno nelle aree di Cerignola, Brindisi e Taranto, e rappresenteranno un altro tassello nella strategia per l’avvicinamento agli obiettivi verdi imposti dall’Unione Europea. Per quel che riguarda il Piemonte, al momento vi sono alcuni punti interrogativi da risolvere che meritano la giusta attenzione: la Regione è infatti alla ricerca di alcune aree industriali dismesse da dedicare, appunto, alla costruzione dei propri impianti. Oggi approfondiremo alcune informazioni relative agli eventuali progetti per l’Hydrogen Valley da presentare al Pnrr e sulla posizione di tali ecosistemi.

 

Le Hydrogen Valley in Italia e i nuovi progetti in arrivo

L’Italia nel complesso, in questo 2022 potrà godere di 2,2 miliardi di euro messi a disposizione dal Pnrr per l’autoproduzione di energia; come detto, in Puglia sono già state selezionate tre aree specifiche per la costruzione degli impianti di produzione di idrogeno verde, e molte sono le regioni che si stanno muovendo per fare lo stesso. Il Piemonte, ad esempio, sembra essere alla ricerca dei siti adatti per costruire le proprie stazioni di idrogeno green. Al momento la regione conta di trovare almeno 2 siti ad hoc, possibilmente 3, per la realizzazione della propria Hydrogen Valley. Per quanto concerne le tappe di questo percorso, va detto che il primo impianto di produzione di idrogeno verde sorgerà a Iseo, e dovrebbe essere completato entro il 2023. Il processo prenderà piede in modo massiccio soprattutto a partire dal 2025 in Italia, dato che è necessario completare dei passaggi per ottenere le autorizzazioni necessarie.

Se si fa riferimento alle altre regioni italiane interessate, poi, si deve considerare anche la Sicilia, che dovrebbe ospitare un solo grande punto di produzione di idrogeno green, con lo scopo di trasformarlo nel principale impianto del Mediterraneo.

 

Qual è la situazione attuale delle fonti rinnovabili in Italia

Al primo posto, in quanto a contributo, si trova l’energia idroelettrica con il 43% della produzione, mentre al secondo posto troviamo l’energia solare con il 20%. Il podio delle energie rinnovabili in Italia viene chiuso dalle bioenergie, che partecipano al totale complessivo con un 17%, mentre a seguire si trovano l’eolico e il geotermico, rispettivamente con il 15% e il 5%. Nonostante siano molti i risultati raggiunti in questi ultimi anni in Italia nel settore dell’eolico, però, la strada da fare è ancora molta. Il potenziale di questo tipo di fonte rinnovabile è piuttosto alto, e i vantaggi, come spiegato all’interno di alcuni approfondimenti online relativi all’energia eolica, sono numerosi. Per fare un paio di esempi concreti, l’eolico viene considerato come una delle principali fonti di energia a bassa impronta ambientale. Inoltre, vi è la totale assenza di emissioni nocive nell’atmosfera, oltre ad essere una fonte rinnovabile molto versatile. Infine, è bene sottolineare che l’energia eolica oggi è arrivata ad un punto di maturazione notevole anche a livello tecnologico.

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1 commento

  1. Trovata la panacea? .. non pare certo. Da parte mia sconsiglio di farsi convincere dall’uso della parola green con densità di una ogni tre righe di testo, mi lascerei convincere solo se ne bastasse una ogni 15 righe. Comunque pare possa essere “ECONOMICA” non prima del 2030 (che viene dopo il 2027: anno della liberazione da Putin, secondo certi scienziati) .. come andranno le cose nei prossimi anni? .. i primi a sperimentarla godranno di un vantaggio posizionale … boh!?
    .. io non mi assumo responsabilità:
    La partita dell’idrogeno, le lobby in campo per orientare il Green Deal
    https://irpimedia.irpi.eu/greenwashing-idrogendo-verde-blu-green-deal/

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