I giovani imprenditori di Confindustria: “Un lockdown va assolutamente evitato”

«Un nuovo lockdown significherebbe il fallimento di ogni misura preventiva; dobbiamo assolutamente evitarlo». Lo dicono i Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) in una nota inviata ai giornali riguardo le recenti misure per il contenimento del contagio da Coronavirus.

Dario Arlunno

«Il nostro pensiero – spiega il vicepresidente del Gruppo, Dario Arlunno – va prima di tutto a coloro che stanno soffrendo e alle loro famiglie, ma non possiamo non rilevare che numerose attività hanno fatto, nei mesi scorsi, notevoli investimenti per rendere sicura la produzione e la fruizione di beni e servizi in presenza e non vanno ulteriormente penalizzate. Andrebbero, piuttosto, incrementati i controlli e le sanzioni a chi non rispetta le regole: operazione decisamente più facile da svolgere in un’azienda o in un esercizio pubblico rispetto a quanto possa avvenire nei contesti domestici».

Federcia Zappone

«La chiusura delle attività – aggiunge la presidente, Federica Zappone – ha provocato e provocherà danni ingenti al sistema economico e all’occupazione; per evitarne di ulteriori si deve incrementare il capitale umano di aziende pubbliche e private, non solo della sanità, per garantire sempre maggiore sicurezza, digitalizzazione e innovazione. Possiamo, ad esempio, dare ai numerosi sussidiati ad alto potenziale un ruolo attivo nella ripresa della nostra economia, utilizzando al meglio le loro competenze».

 

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2 Commenti

  1. Quale maturità, consapevolezza, traspare dalle parole di questi giovani che, dopo il dovuto omaggio a chi forse sta per morire: «Il nostro pensiero va prima di tutto a coloro che stanno soffrendo e alle loro famiglie» il pensiero corre agli Interessi Nazionali «La chiusura delle attività ha provocato e provocherà danni ingenti al sistema economico e all’occupazione. Un nuovo lockdown significherebbe il fallimento di ogni misura preventiva; dobbiamo assolutamente evitarlo»
    Parole coraggiose, temerarie, che non avremmo mai immaginato di udir pronunciate in un simile contesto, noi vecchi (i falliti del ’68) possiamo contar sulle nuove leve e forse, dopo la Rivoluzione Francese, quella Russa , americana e cinese (di Mao Zedong) avremo finalmente (una) LA RIVOLUZIONE ITALIANA. Che si sbrighino però, prima che qualcun altro la faccia al posto loro, per tutti.

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