Giornata per l’eliminaizone della violenza contro le donne: al Civico la rappresentazione “Scarpette Rosse – E se le vittime potessero parlare?”

Il 25 novembre si celebra la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, in ricordo delle tre sorelle Mirabal, deportate, violentate e uccise il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana.

Nel solo periodo che va dal 1° gennaio ad oggi risultano essere state 105 le donne vittime di violenza in Italia, di cui 83 uccise in ambito familiare/affettivo e, tra queste, 54 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner.

Nell’ambito delle iniziative promosse con il fattivo contributo della Rete Antiviolenza Vercellese, per favorire riflessioni e approfondimenti su un tema di grande impatto sociale, con il coinvolgimento degli studenti delle scuole del Territorio ha avuto luogo presso il Teatro Civico di Vercelli una rappresentazione teatrale dal titolo “Scarpette Rosse – E se le vittime potessero parlare?”.

Lo spettacolo, tratto dal testo “Ferite a Morte” della scrittrice Serena Dandini, si è svolto nella forma della lettura concerto, con una selezione dei monologhi affidata alla voce recitante dell’attrice Sara Urban e accompagnati dalla musicista Marta Fortis alla chitarra.

Con tali letture si è inteso evidenziare l’eterogeneità delle storie in cui la violenza di genere diviene l’ingrediente caratterizzante e fatale, sia essa violenza fisica o psicologica.

Il progetto è stato organizzato dal “Tavolo Interistituzionale per le Iniziative in Ambito Scolastico”, coordinato dalla Prefettura di Vercelli, di cui fanno parte il Comune di Vercelli, la Provincia, la Procura della Repubblica, l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Azienda Sanitaria Locale, la Questura, il Comando Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e il Comando della Polizia Locale.

Presenti, oltre alle Autorità locali, i Vertici delle Forze dell’Ordine, i rappresentanti delle Amministrazioni pubbliche e degli Enti territoriali, circa 300 alunni delle classi terze e quarte degli Istituti superiori del capoluogo, che hanno partecipato attivamente all’iniziativa.

 

Nell’ottica di un maggiore coinvolgimento dei ragazzi, lo spettacolo è stato affidato alla conduzione di due allievi dell’Istituto “Lagrangia”, ed è stato arricchito dal contributo di alcuni studenti dell’Istituto “Ferraris”, dell’Istituto “Lombardi”, dell’Istituto Superiore “Avogadro” e dell’Istituto Superiore “Cavour” di Vercelli, che si sono esibiti sul palco del Teatro Civico con letture di poesie, monologhi e performances di danza e musicali, inerenti il tema della violenza sulle donne.

Gli studenti del Liceo artistico “Lagrangia” hanno inoltre realizzato l’allestimento del foyer del Teatro e hanno prodotto elaborati grafici che sono stati donati ai presenti, in ricordo della giornata.

La rappresentazione, apertasi con un minuto di silenzio in memoria di Giulia Cecchettin, la giovanissima studentessa brutalmente uccisa nei giorni scorsi dal suo ex, e di tutte le donne vittime di violenza, è stata introdotta dagli indirizzi di saluto del Sindaco della Città di Vercelli Andrea Corsaro, del Direttore Sanitario dell’ASL VC Fulvia Milano e del Prefetto della provincia di Vercelli Lucio Parente.

Il Sindaco Corsaro, nel portare il suo saluto ed esprimere apprezzamento dell’iniziativa, ha sottolineato l’attività svolta dal Comune di Vercelli e dai Servizi Sociali, nonché dalla Rete Antiviolenza Vercellese.

La Dottoressa Milano ha illustrato il contributo dell’ASL, descrivendo il percorso previsto dalla procedura del “Codice Rosso” attraverso l’accesso al Pronto soccorso ospedaliero e l’approccio interdisciplinare a sostegno delle donne vittime di violenza.

Il Prefetto Parente ha ricordato come la cronaca offra “con quotidianità sconcertante episodi drammatici, anche con epilogo finale, di violenze ai danni di donne, spesso anche di minore di età, e sovente poste in essere all’interno delle mura domestiche” e che “dietro la triste statistica, vi sono storie e drammi di donne che subiscono maltrattamenti, abusi, violenze, prepotenze. Il partner, il coniuge, cioè colui che per ruolo o per affettività dovrebbe prendersi cura della propria compagna e proteggerla, diventa invece carnefice; gli stessi uomini che avevano promesso e giurato rispetto e amore”.

Il Prefetto, dopo aver evidenziato l’importanza delle campagne informative e di prevenzione e di sensibilizzazione, ha sottolineato che “il mondo della scuola rappresenta il contesto dove poter meglio educare i giovani alla cultura del rispetto della donna e della sua dignità”.

Ha inoltre rammentato che “in caso di dubbi o di necessità sono a disposizione le Forze di Polizia, che attraverso personale specializzato sono in grado di aiutare le donne vittime di violenza o in situazione di pericolo”.

Nel corso della manifestazione è intervenuto anche la dott.ssa Sara Mazzucchi dell’Ufficio Scolastico Territoriale, per presentare i contributi forniti dagli studenti.

L’obiettivo del Tavolo Interistituzionale è stato quello di richiamare l’attenzione dei più giovani su un fenomeno sociale purtroppo diffuso, allo scopo di sviluppare un’ampia azione di sistema per l’emersione, la prevenzione e il contrasto alla violenza intra ed extra familiare a danno delle donne, anche attraverso una attività di sensibilizzazione culturale.

 

Con l’occasione è stato pubblicizzato il “1522”, numero antiviolenza promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità, gratuito, attivo 24 ore su 24, che accoglie, con operatrici specializzate, le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e di stalking.

 

 

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1 commento

  1. I dati statistici pongono l’Italia
    in una posizione molto buona
    per quanto riguarda il fenomeno
    del c.d. femminicidio;
    siamo fra gli ultimi in Europa
    ed i casi sono in calo.
    Non per questo si deve transigere
    dal colpire ogni delitto
    che ancora venga compiuto
    Ciò era da aspettarsi,
    stante lo sviluppo in positivo
    della società nel dopoguerra
    (il movimento di “liberazione”
    ed “emancipazione” della donna)
    Oggi non è più “il patriarcato”
    a mietere vittime
    (essendo tale fenomeno
    di sopraffazione
    in via di estinzione)
    ma i crimini son
    di natura psicologica,
    o, meglio, psichiatrica
    dovuti a disadattamento
    del “maschio” al ruolo
    favorito anche dalle politiche
    gender e dalla mancanza di regole
    e limiti alla civile comune convivenza
    risalenti ormai a circa.. “due generazioni fa”.
    Parlarne serve a distrarre da altri
    più immediati problemi, quelli si,
    in crescita, si pensi agi “economici”
    per esempio
    (o alle violenze sulle donne,
    queste si, in crescita
    perpetrate da cittadini irregolari
    Lo dicono le statistiche.
    “La Scienza”. .).
    e ad avvalorare come buona
    nell’educazione familiare
    la via intrapresa del lassismo in Tutto.
    L’abolizione della famiglia
    e del ruolo educativo che ha svolto
    da migliaia di anni.
    C’è lo chiede il “globalismo”.
    Speriamo, ancora per poco

    https://www.openpolis.it/esercizi/femminicidio/

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