Garofani rossi e messe di ricordi per Fulvio Bodo “politico di valore, uomo buono”

Vercelli – Di solito riservata alla Cerimonia dei Contropremi, ma anche, ogni cinque anni ai confronti tra i candidati sindaco e, più frequentemente ad assemblee di associazioni di vario genere, a dibatti, presentazioni di libri, etc, questa mattina la grande sala dell’Associazione generale lavoratori (da tutti conosciuta pur impropriamente come Soms) ha ospitato i funerali, in forma civile, dell’ex sindaco socialista Fulvio Bodo, che aveva governato la città dal 1985 al 1992, morto a 75 anni dopo una lunga malattia.

L’intervento di apertura del figlio Federico
La gente che affollava la Soms

La moglie, i figli, e gli amici più cari hanno fatto di tutto per creare un ambiente che a Bodo sarebbe piaciuto: garofani rossi (sulla bara, all’occhiello e in mano alla moglie, ai figli, agli amici fedeli), persino una vecchia bandiera del Psi recuperata da Emanuele Caradonna. Sul feretro c’era anche la bandiera della UIL-Funzione Pubblica. E poi, trasmessa da “Alexa”, la musica che Fulvio Bodo adorava: Massimo Ranieri, Roberto Vecchioni e tanti altri cantanti.

Sul fronte strettamente istituzionale, il gonfalone a lutto del Comune di Vercelli con il sindaco Corsaro e, in rappresentanza del Consiglio comunale attuale, il vice presidente Gianni Marino, con alcuni ex sindaci come Maura Forte ed Ezio Robotti, diversi consiglieri ed ex consiglieri comunali. Molto autorevole la presenza di uno dei responsabili della comunicazione del Presidente Mattarella: l’ex sottosegretario Gianfranco Astori.

Il saluto della figlia Giulia

Aprendo la cerimonia il figlio minore di Bodo, Federico, ha semplicemente detto che sarebbe stato bello ascoltare chiunque avesse voluto ricordare, brevemente, il padre. E in tanti l’hanno fatto, a partire dai fratelli di Federico Giulia e Massimo, alla presenza del quarto figlio, Alberto.

Il ricordo del figlio primogenito, Massimo

Tanti interventi, tutti commossi e commoventi, come quello dell’amico fraterno Walter Ganzaroli. E poi interventi che sono andati nel “cuore” del problema che per tutti questi anni ha continuato ad aleggiare ogni qual volta l’ex sindaco interveniva pubblicamente: quello del famosi “arresti” della sua seconda giunta il 1° ottobre del 1992.

 

Quel giorno, molta gente festeggiò. Gli avvocati Roberto Scheda (amico i di Bodo da oltre 50 anni) e Filippo Campisi non hanno usato perifrasi: hanno parlato espressamente di pagina “vergognosa”. Scheda ha osservato, amaro, che quando un politico autorevole è in sella si trova circondato da eserciti, ma quando viene disarcionato “restano in pochi”.

L’intervento dell’avvocato Campisi

Tagliente Campisi: “A pochi decine di metri di distanza da questa sede c’è la caserma della Guardia di Finanza dove il 1* ottobre del 1992, ci furono applausi vergognosi all’indirizzo di persone che stavano andando in cella. Spero che questo cerimonia qui alla Soms chiuda oggi il cerchio con gli applausi, stavolta di ringraziamento, ad un uomo di valore e soprattutto buono qual è stato Fulvio Bodo”.

Il feretro di Bodo esce dalla Soms

Al termine della carrellata di ricordi, la bara è uscita tra gli applausi di due ali di folla e la salma è poi stata portata a Valenza per la cremazione.

 

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