Frase-choc di una prof contro il carabiniere ucciso: Tiramani interroga il ministro

Il vice brigadiere assassinato aveva 35 anni

 

Vercelli – Sui social l’Italia sta dando veramente il peggio di sé in questi tempi. Il “caso” Vercelli ha occupato addirittura le prime pagine dei giornali on line e non e, in queste ore c’è poi stata la vergogna delle frasi su Facebook sui 150 morti nel naufragio nel Mediterraneo.

A questo proposito, bisogna segnalare, purtroppo, che i commenti più cattivi, beceri, disumani, arrivano da donne, che hanno scritto, ad esempio: “Bene per i pesci”, oppure “Buon appetito, pesci”. E ancora: “E chi se ne f…a potevano stare a casa loro”.  Un commento, in particolare, è diventato virale perché la povera di spirito, di mente e di cuore chel’ha postato ha nella sua immagine su Facebook la richiesta della “verità di Bibbiano”.

E poi c’è stata la terribile vicenda del carabiniere di 35 anni ucciso da un balordo nordamericano. Ebbene, anche qui, purtroppo, ai disonori della cronaca (poter citare un azzeccato commento del sindaco Corsaro) una piemontese, un’insegnante di Novara che ha scritto sulla sua pagina Facebook: “Uno in meno e chiaramente con sguardo poco intelligente. Non ne sentiremo la mancanza”. Poi la docente novarese ha chiesto scusa: “Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato su invia, ma ormai il fanno era fatto”. Aggiungendo: “Ho scritto una cavolaia non c’è nulla da dire. Mi sono lasciata guidare dalla sensazione che spesso le forze dell’ordine non intervengono quando serve, quando una donna è maltrattata o, peggio, si muovono solo quando ormai è troppo tardi”. Forse le era sfuggito quanto era appena accaduto a Cigliano dove i carabinieri proprio l’altro giorno hanno sventato un femminicidio.

La docente novarese ha poi concluso, ribandendo le sue scuse: “Ho scritto quell’enorme sciocchezza senza nemmeno pensare alla vedova e a chi voleva bene al vice brigadiere, una sciocchezza che ho provato a correggere immediatamente con un altro post, ma ormai…”.

Nonostante le scuse, quelle parole non potevano non scuotere l’opinione pubblica, e due parlamentari piemontesi della Lega, il valsesiano Paolo Tiramani, e Cristina Patelli, sollecitati dall’indignazione popolare, sono subito intervenute stigmatizzandole.

La frase – hanno scritto – è a commento di una foto del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, vittima venerdì a Roma di un’aggressione mortale mentre svolgeva con scrupolo il proprio lavoro, a difesa della sicurezza dei cittadini. Un uomo che è morto da eroe, e che merita da un lato giustizia, dall’altro enorme rispetto, ammirazione e gratitudine da parte di tutti gli italiani perbene. Questa signora di Novara, pare anche docente, ha pubblicato un commento semplicemente folle, di cui come cittadina e come insegnante sarà chiamata a rispondere nelle sedi opportune”.

E Tiramani ha aggiunto: “Un commento vergognoso e inqualificabile, a maggior ragione se davvero arriva da un’insegnante, come da informazioni presenti su facebook. Presenterò immediatamente un’interrogazione al Ministero competente, affinché sia fatta chiarezza, e siano presi adeguati provvedimenti”.

Edm

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