Francesco Nunziata traccia il bilancio della rete antiviolenza voluta da Andrea Raineri

Quaranta Comuni per un totale di 41mila abitati, una fitta collaborazione tra istituzioni e professionisti e due numeri di telefono attivi 24 ore su 24: questi sono i cardini della rete antiviolenza che l’Unione Montana dei Comuni della Valsesia ha avviato dal 1° aprile 2019.

L’iniziativa, fortemente voluta dallo scomparso assessore vercellese Andrea Raineri e posta in essere grazie a Francesco Nunziata, assessore ai Servizi Socioassistenziali dell’Unione Montana Valsesia, è frutto di un intensa sinergia tra Valsesia e Vercelli.

«Grazie ad un intenso lavoro – spiega Nunziata – abbiamo attivato sul nostro territorio la Rete Antiviolenza, che fa capo al Centro EOS e ha un proprio punto di ascolto a Varallo, in Villa Virginia, sede dell’Unione Montana, dove è sempre disponibile un professionista per assistere e supportare concretamente le donne che abbiano bisogno di aiuto».

In questi otto mesi di attività, tra i diversi casi di cui i servizi si sono interessati a vario titolo, ne spiccano quattro che hanno richiesto l’allontanamento dalle famiglie e l’accoglienza delle vittime, con bambini, presso strutture adeguate a tutelarle e sottrarle alla situazione di violenza che stavano vivendo.

«Lavoriamo a stretto contatto con i Carabinieri e con altre importanti realtà del territorio, come l’Associazione Agape, presieduta dall’avvocato Alberto Regis, che fornisce un aiuto molto concreto a mamme e bambini. Siamo inoltre in rete con la onlus vercellese Liberazione e Speranza e i nostri professionisti interni sono sempre a disposizione per dare il sostegno necessario a queste donne che vivono una situazione di difficoltà».

«Oggi, con un grande lavoro di informazione e di presenza sul territorio, sentiamo che c’è nelle donne la consapevolezza che noi ci siamo e sono diverse quelle che chiamano i nostri numeri, il 1522 e il 334.3113955 per chiedere consigli e aiuto. Inoltre, per chi non può telefonare, lo sportello è aperto ogni mercoledì dalle 13 alle 15 presso gli uffici dell’Unione Montana, in via Roma 35 a Varallo. Insomma la nostra rete a tutela delle donne è una presenza concreta ed efficace e di questo siamo orgogliosi».

Un risultato che Nunziata ha dedicato all’amico Raineri, di cui ricorda la passione nel realizzare questo progetto, e proprio per questo ha voluto anche levarsi qualche sassolino dalle scarpe: «Peccato che alcuni mezzi di informazione pare si siano dimenticati della nostra esistenza, indicando il centro di Gattinara come il primo centro antiviolenza in Valsesia. Evidentemente, e me ne rammarico, non si sono accorti del grande lavoro che viene svolto dai nostri operatori e da tutta la rete di soggetti che cooperano con noi».

«Mi auguro – ha concluso Nunziata – che questa svista possa essere occasione per restituire attenzione alla nostra realtà e per far sì che sempre più le donne siano informate della nostra presenza. In ogni caso sono lieto di vedere nascere un altro centro antiviolenza in aggiunta al nostro, in modo che il territorio sia coperto capillarmente e si crei così un fitto sistema di supporto per tutte quelle donne che vivono situazioni difficili e che non devono mai più sentirsi sole».

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