Oggi, lunedì, alle 18 nella Sala d’Ercole del Museo Leone, Paolo Ercolani presenta il suo libro “Figli di un Io minore. Dalla società aperta alla società ottusa” (Marsilio) che vanta la prefazione di Luciano Canfora. L’autore dialogherà con Gianni Mentigazzi, presidente del Museo Leone.
Partendo da una proposta paradossale, limitare la democrazia formale per salvare la democrazia sostanziale, Ercolani si interroga su come possa aiutarci la filosofia a sciogliere i nodi davanti ai quali ci pone la società del nostro tempo, quali grandi pensatori del passato abbiano colto e descritto in anticipo il dominio della realtà virtuale in cui siamo immersi, e come sia possibile oggi, a partire da quelle riflessioni, avviare un percorso per contrastare la crisi della democrazia.
Non si tratta, sostiene l’autore, semplicemente di combattere singole prese di posizione (No vax, sovranisti, complottisti ecc.), ma di ritrovare la capacità di affrontare i temi che ci riguardano come singoli e come società esercitando il pensiero critico. La questione non può limitarsi alla cultura di ciascuno o all’appartenenza a un ceto sociale, come si è tentato di sostenere in passato; vanno prospettate soluzioni in grado di invertire la tendenza ad affidarsi alle tecnologie come panacea di tutti i mali e di opporsi al dissolvimento di ogni posizione dissonante in un senso comune che non ammette alternative.
Paolo Ercolani (Roma, 1972) insegna filosofia all’Università di Urbino Carlo Bo. Scrive per varie testate, tra cui L’Espresso, e ha collaborato con Il Manifesto, MicroMega e “La Lettura” del Corriere della Sera. Cura il blog L’urto del pensiero e collabora con Rai Educational Filosofia. È autore di vari articoli e libri, tra cui, edito da Marsilio nel 2016, “Contro le donne. Storia e critica del più antico pregiudizio”.