Elezioni a Vercelli: chi vince la guerra di slogan, video e hashtag?

 

A un mese quasi esatto dalle elezioni sono ormai stati presentati schieramenti e candidati che aspirano alla guida del comune per i prossimi cinque anni.
La campagna elettorale entra dunque nel vivo e lo fa anche con gli ormai irrinunciabili mezzi di comunicazione social, divenuti di uso comune per provare a raggiungere il maggior numero possibile di utenti e diffondere il proprio messaggio veicolato da slogan, simboli, hashtag e trovate ad alta viralità. Abbiamo provato, allora, a dare uno sguardo, schieramento per schieramento, a slogan e scelte attraverso i profili social di ogni sfidante sindaco, profili che inevitabilmente rappresentano anche l’indole e l’impronta che il candidato vuole dare al proprio messaggio. Ecco le, personalissime, sensazioni che ne abbiamo ricavato.

 

Maura Forte

Il sindaco uscente si affida ad un look collaudato per il suo manifesto elettorale, quella giacca rossa che i vercellesi conoscono bene per averla vista campeggiare sui manifesti nel 2014. Sul suo profilo facebook si alternano immagini istituzionali e quelle della campagna elettorale. Lo slogan della Maura “cinque anni dopo”, sostenuta dal Pd, dalla sua lista civica e da Italia in Comune (il movimento di Pizzarotti) che per la prima volta si presenta a Vercelli, è “Vercelli sempre + Forte” quasi a richiamare anch’esso il gioco di parole che caratterizzò il 2014 “Diciamo Forte…”.

Bello il claim, davvero curiosa la scelta grafica, che seppure sia moderna nell’impatto (con simboli grafici e parentesi a richiudere il testo e caratterizzare il messaggio) ricorda molto da vicino quella di una nota marca di caramelline di frutta disidratata, notissima in Francia, dolcetti che assicurano un notevole apporto vitaminico.

Saranno le vitamine giuste per il Forte bis?

 

 

 

Roberto Scheda
Se per i detrattori della candidatura del noto avvocato Roberto Scheda uno dei punti più critici sarebbe stata la sua età, lui con la sua campagna denota invece una freschezza poco pronosticabile. Sua infatti è la novità più ghiotta, fino ad ora, tra i competitor. Si tratta di una serie di video brevi che si possono vedere su facebook, sulla sua pagina, in cui vengono presentati i candidati. Girati con uno stile spigliato che ricorda quasi l’intervista doppia de Le Iene, i video hanno una voce narrante che in pochi secondi (anche grazie a domande ironiche e irriverenti) imprime un’idea chiara del candidato. L’idea è sicuramente originale, i candidati, anche i più restii, si mettono così in gioco davanti alla videocamera e si fanno conoscere, e anche un po’ prendere in giro.

Altri video poi sono diffusi sempre via social per spiegare, con un susseguirsi di schermate, il programma. Scheda, sostenuto da due liste civiche, si presenta con una compagna propositiva che, per sua stessa ammissione non proporrà attacchi agli avversari.

Più classici invece gli slogan e i due simboli che rappresentano le due liste che lo sostengono: “Voltiamo pagina” e “Uniti si Vince”.

 

 

Adrea Corsaro
Il candidato sindaco di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, punta tutto sull’immagine della sua passata esperienza di primo cittadino a Vercelli (prima di Maura Forte) e con gli slogan “Torniamo e crescere” e “Riprendiamoci Vercelli” lancia anche tutta una serie di hashtag sui social come #CorsaroChallenge, #Corsarosindaco, #allarrembaggio, #siamotuttiCorsari, che giocano sul suo cognome con una immagine spregiudicata e una campagna che punta decisamente sulla contrapposizione con l’attuale sindaco.

Il noto avvocato vercellese, o meglio i suoi manifesti, sono stati protagonisti, poi, di un episodio che ha fatto discutere in città. In pratica alcune affissioni sono state prese di mira da ignoti “vandali elettorali” che hanno aggiunto un pappagallino colorato sulla spalla e feluca nera alla foto di Corsaro, per burlarsi di lui con un evidente richiamo all’immagine iconica dei pirati.

Cappello nero e pappagallino colorato che, nei giorni successivi, in puro stile “guerrilla marketing”, è stato ripreso e rilanciato con grande prontezza dai suoi sostenitori della Lega, che hanno postato delle foto sui social, su facebook in particolare, in cui si sono travestiti proprio da pirati (o corsari). Idea curiosa.

Anche lui, poi, viralizza una video intervista di pochi secondi, a mezzobusto, per spiegare le sue motivazioni e sottolineare le “mancanze dell’amministrazione Forte”. Arrembante.

 

 

 

 

 

Alberto Perfumo
Con l’hashtag #sentiilbattito e lo slogan “Riparti Vercelli”, “usa la testa scegli il cuore”, lo schieramento di SiAmo Vercelli, che candida Alberto Perfumo, sceglie la continuità con il passato, puntando appunto sull’impatto del grande cuore disegnato, o meglio dipinto quasi come con una pennellata di vernice, al centro del simbolo. Per i social anche Siamo Vercelli ha scelto di postare alcune video interviste con i propri candidati, ma con un ritmo più classico e compassato, con lo stesso Perfumo a fare da intervistatore. Lo schieramento punta sui gazebo per la propria campagna, dove campeggia una grande scritta SiAmo Vercelli con il cuore e una sorta di elettrocardiogramma, quasi a ricordare una sorta di choc da defibrillatore per far, appunto, “ripartire Vercelli”. Riuscirà a “choccare” ancora i Vercellesi?

 

Michelangelo Catricalà

Il candidato pentastellato Catricalà punto sui colori giallo e blu scuro per la sua campagna che riunisce l’hashtag comune a tutti i candidati di questa tornata in Piemonte, #cambiapasso, al suo slogan personale “Nessuno deve rimanere indietro”. La sua è una campagna tutta improntata al rapporto con i cittadini in strada, con una fitta serie di presenze nei rioni più popolari, e curiosamente, visto il movimento di cui è esponete, apparentemente meno social.

Sulla sua pagina compare, però, un video che si fa notare e crea un certo stupore: lo vede ritratto, braccia conserte, all’interno di un monitor anni ’90 che campeggia su di uno smartphone, illuminato da faretti sparati verso il cielo in stile holliwood, con colori volutamente retrò e la scritta finale Catricalà Sindaco. Una scelta originale, a metà tra la presentazione di un Tg del passato e un corto che ricorda il film cult Metropolis.

 

Giacomo Ferrari

Concretezza e poco spazio per le frivolezze paiono i concetti dominanti del messaggio trasmesso dal livornese di nascita e vercellese d’adozione Giacomo Ferrari, candidato dei progressisti con Vercelli Democratica. Il suo slogan è “Ascoltare i cittadini, progettare la città” con un simbolo che riporta una colomba azzurra e un ramo d’ulivo. La sua campagna, almeno fino a ora, ha lasciato poco spazio ai voli pindarici sui social: cartelloni classici affissi in città, presenze nei gazebo, incontri, nessun hashtag sul suo profilo facebook, dove invece campeggia il video della celebrazione del XXV aprile a Vercelli, e dove si trovano immagini più personali. Insomma il suo passato da professore e preside della facoltà di Lettere probabilmente ha un chiaro riflesso nell’austera immagine che viene trasmessa anche dalle sue fotografie.

 

Federico Bodo

Il più giovane tra i candidati sindaco per Vercelli è Federico Bodo, il 28enne in corsa con +Europa che, forse proprio in ossequio alla sua età, sui social è molto presente e attivo. Gli hashtag più usati sono #sfidalacorrente #piùeuropavc #bodosindaco. E proprio la pagina facebook di Bodo è diventata il contenitore delle iniziative anche molto originali che sono state messe in campo.
Ad esempio si trova la galleria di immagini di “se tu fossi SINDACO DI Vercelli…”, con le facce di vercellesi qualunque, cittadini che, indossata la fascia tricolore, raccontano che cosa farebbero se per “un minuito fossimo sindaci”. Suggerimenti che il candidato raccoglie in una sorta di dossier delle cosa de fare.

Vi è poi l’iniziativa della “caccia al tesoro fotografica”a squadre nelle vie di Vercelli, di domenica 28 aprile, che promette premi e divertimento per la squadra che dimostrerà di conoscere meglio la città. Sempre su facebook non manca il videoracconto con protagonista lo stesso Bodo, intitolato #piùeuropain60secondi. È un “corto” dove vengono condensati in modo agile e lineare le idee e le proposte. Originale e riconoscibile, infine, il simbolo di +Europa “Uniti + Forti”, che richiama i colori arcobaleno in una caratterizzazione elaborata: alla mente ricorda forse gli stilemi di qualche canale televisivo straniero, ma di certo si fa ricordare.

 

 

Luca Avenati

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here