Due autofficine sono state denunciate dalla squadra di Polizia Giudiziaria della Stradale di Vercelli nell’ambito di una serie di controlli svolti nelle aziende che si occupano della manutenzione degli autoveicoli.
Dalle indagini sono emerse numerose violazioni del decreto in materia di rifiuti che hanno portato a deferire all’autorità giudiziaria i titolari di delle due attività per una gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi.
Nel corso di un controllo in un autosalone di vendita autovetture nuove e usate di Ghislarengo è stato riscontrato che, oltre all’attività di commercio – regolarmente autorizzata mediante la presentazione della Scia al Comune – il titolare aveva approntato e messo in esercizio un’officina meccanica completa di tutte le attrezzature. All’arrivo degli agenti, infatti, si è accertato che nella sede dell’azienda vi erano delle autovetture in corso di riparazione e che nel piazzale erano stoccati i rifiuti derivanti dall’attività dell’officina meccanica – oli esausti, motori fuori uso, filtri aria e filtri olio, batterie, ecc. – tutti rifiuti considerati pericolosi, per i quali è necessario registrare la loro tracciatura attraverso la tenuta di appositi registri e formulari. La mancata tracciatura dei rifiuti così come il loro stoccaggio in assenza dei relativi permessi integra una condotta punita penalmente; pertanto, il titolare dell’autosalone, oltre a essere incorso in una sanzione amministrativa, è stato anche segnalato all’autorità giudiziaria per l’attività di gestione di rifiuti non autorizzata.
Sulla base di un altro controllo è stato accertato lo svolgimento di un’attività abusiva come autoriparatore in capo a un’azienda di San Germano che risultava, invece, registrata e autorizzata allo svolgimento della sola attività di commercializzazione di veicoli usati. All’arrivo degli agenti è emersa una situazione ancor più grave della precedente in quanto nella stessa sede, solo pochi anni addietro, venne accertata la commissione della medesima violazione da parte del padre dell’attuale titolare della ditta con conseguente sequestro di tutte le strumentazioni d’officina che, tuttavia, hanno continuato ad essere utilizzate dal figlio, sebbene sottoposte a sequestro amministrativo. Pertanto, il padre del titolare della ditta è stato denunciato per l’omessa custodia del materiale in sequestro e il titolare della ditta è stato sanzionato per l’attività abusiva dell’officina meccanica con conseguente segnalazione alla Camera di Commercio per l’adozione dei provvedimenti di competenza. Nell’officina, inoltre, sono stati rinvenuti in considerevole quantità degli stoccati senza le dovute registrazioni e dei rifiuti pericolosi – oli esausti, motori fuori uso ecc. – sottoposti a sequestro, motivo per cui il titolare dell’officina abusiva è stato segnalato all’autorità giudiziaria per l’attività di gestione di rifiuti pericolosi non autorizzata.
Il proliferare di officine abusive
(2 .. più le altre scovate si recente)
e lo mancato smaltimento dei rifiuti
(destano particolare compassione
gli sventurati “oli esausti”)
fa pensare si debba … ripensare tutto,
rivedere ogni cosa.
A Ghislarengo e San Germano
si annidano ancora due nidi di criminalità
(le generalità restano protette)
che neppure il trascorrere del tempo
e delle generazioni al lavoro
han potuto redimere