Domenica va in scena la venticinquesima Fiera di Doccio

Si terrà domenica 20 ottobre la venticinquesima edizione della Fiera di Doccio, un appuntamento atteso dagli allevatori e dai tanti appassionati delle tradizioni, che arrivano anche da molto lontano per rivivere l’atmosfera di un mondo che sembra appartenere al passato, ma che per fortuna in Valsesia è ancora molto vivo.

«La Fiera di Doccio è la principale delle Fiere che si tengono in Valsesia – spiega l’assessore all’Agricoltura dell’Unione Montana della Valsesia, Marco Defilippi – ed è anche il secondo evento del territorio, dopo l’Alpàa, per affluenza di pubblico: lo scorso anno abbiamo registrato oltre 10mila presenze in un solo giorno e questo non può che confermare l’attenzione che fortunatamente continua ad esserci intorno al mondo agricolo».

Sono otto le fiere di bestiame che ogni anno si tengono in Valsesia, suddivise in due stagioni: a primavera, si tengono le fiere di Isolella, Riva Valdobbia, Rimasco e Fobello. In autunno invece è la volta di Scopello, Campertogno, Rimella e infine Doccio: «I primi tre appuntamenti – riprende Defilippi – sono andati molto bene, la scorsa domenica a Rimella c’era molta gente, così come a Campertogno la settimana precedente e a Scopello, che è stata la prima delle fiere autunnali. Ora ci auguriamo di avere la consueta ottima affluenza anche a Doccio».

Le fiere agricole risalgono al lontano passato della Valsesia, quando l’allevamento era l’attività principale: a quei tempi erano soprattutto un’occasione di incontro e scambio tra gli addetti ai lavori, successivamente si sono perse, per poi essere recuperate intorno alla metà degli anni Novanta sotto forma di eventi che promuovono il territorio e sono rivolti a tutti.

«L’aspetto tecnico si mantiene comunque, per esempio in questa occasione con la cinquantesima edizione della Mostra della Bruna, razza bovina più diffusa in Valsesia, un evento tornato in auge da qualche anno: è un’occasione per il pubblico di ammirare esemplari splendidi, e per gli allevatori di confrontarsi tra loro e di misurarsi con il giudizio dei tecnici ANARB in modo da poter sempre migliorare le metodologie di allevamento e selezione».

«Si tratta di un mestiere appassionante ma difficile – conclude l’Assessore Marco Defilippi – si deve combattere con tante difficoltà, dai lupi che attaccano sempre più spesso le greggi in alpeggio, ai cinghiali che devastano le coltivazioni, fino ai vegani che aggrediscono chi fa questo lavoro e chi vi si appassiona. Ma le soddisfazioni non mancano e la valenza dell’allevamento per la sopravvivenza dei territori montani è ben chiara a tutti noi che lo portiamo avanti con la convinzione che l’agricoltura è il settore sul quale puntare per ridare prospettive alla nostra Valsesia».

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here