Discoteche chiuse: la rabbia dei titolari e la richiesta di controlli contro i furbi

Il Terzo Tempo in epoca pre Covid

Oltre alla grande discoteca “il Globo”, il Decreto Festività, emesso dal Governo e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il il 24 dicembre, ha fatto anche chiudere il ristorante-discoteca “Terzo Tempo” di corso Torino.

Il titolare, Alfonso Buonocore, ritiene che sia stata una scelta sbagliata e annuncia che, a causa del decreto, è stato costretto a mettere in cassa integrazione, fino a quando non potrà riaprire, quattordici dei sedici dipendenti.

Dice Buoncore: “A mio avviso è stata una scelta sbagliatissima. Noi delle discoteche avremmo radunato i giovani controllandoli con il super green pass. Invece adesso, si raduneranno lo stesso, senza alcun controllo, nelle abitazioni private. Alcuni di loro non saranno di certo vaccinati – e da noi non sarebbero potuti entrare – l’uso della mascherina ve lo lascio immaginare, e dunque, chiudendo le discoteche daremo molto più spazio al Virus che potrà agire senza problemi. Senza contare quanti stasera si raduneranno, in barba ad ogni divieto, in piazza Cavour a sparare petardi”

Alfonso Buonocore, il primo a destra, a destra durante una manifestazione di sollecito al governo sui ristori nei primi mesi della pandemia

”Per quanto poi riguarda l’aspetto economico di questa scelta – aggiunge Buonocore – penso sia a me stesso sia a tutti i miei colleghi costretti a tenere chiuso fino al 31 gennaio, dopo quasi due anni di aperture brevi e a singhiozzo. Solo per quanto mi riguarda, io, tra, tra chiusura del Terzo Tempo e paura della gente, ho perso nel mio ristorante di Caresanablot il 60 per cento delle prenotazioni per il veglione di stasera. Non so con che spirito riapriremo quando sarà possibile, anche perché temo che, purtroppo, questo innalzamento continuo dei contagi ci porterà a decisioni ancora più drastiche. Noi delle discoteche, ripeto, saremmo stati, stasera,  un argine contro la diffusione del Covid, ma gli esperti scientifici del Governo hanno deciso di chiuderci, secondo me sbagliando”.

Queste le parole di un addetto ai lavori. E poi c’è un’altra preoccupazione, e non di poco conto: quella dei furbi che, in qualche modo, ad una certa ora di stanotte, aprano letteralmente le danze. La norma è chiara: sono vietati tassativamente i balli: nel tuo locale tu puoi far ascoltare musica, ma tutti devono restare al loro tavolo. Su questo – e su altri tipi di controlli durante questa notte (ci auguriamo anche quelli sui botti che terrorizzano gli animali) – la questura è tassativa: vigileremo. Tutte le forze di polizia disponibili saranno utilizzati e quindi per i ristoratori che, purtroppo, continuano a fare entrare persone senza i dovuti controlli, si annuncia una serata problematica. Le sanzioni sono pesanti e si rischia anche la chiusura temporanea.

Domani vedremo i risultati.

 

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2 Commenti

  1. Si sa che chi è titolare di attività economiche vede le cose dal proprio limitato punto di vista e modula principi “OTTIMI” per contrastare il virus-televisivo a proprio modo, UTILI per la sopravvivenza (purtroppo MAI contemplata dal nostro governo quale scopo, come sarebbe pur giusto), e lo fa raggiungendo punte di involontario umorismo comunque godibili (es.: “quanti stasera si raduneranno, in barba ad ogni divieto, in piazza Cavour a sparare petardi”) .. la verità, secondo me, lo dico da cittadino, è che a fronte di una terribile-pandemia-inesistente il governo, per alimentarne il mito, deve gioco forza INEVITABILMENTE & GIUSTAMENTE (secondo il proprio obiettivo) MASSIMIZZARE l’emergenza con provvedimenti dal peso CRESCENTE che via via si rivelano sempre TUTTI inutili AL FALSO SCOPO DICHIARATO (tant’é che ne seguono di completamente difformi e antitetici) MA PERFETTAMENTE utili a all’impalpabile scopo di rendere EVIDENTE un pericolo INESISTENTE .. cioè elevare l’influenza di sempre, con i soliti problemi connessi, a NUOVO-invincibile-killer inesorabile, grazie soprattutto alla costante e affidabile collaborazione dei media principali che divulgano innumerevoli e sempre nuove BUGIE UFFICIALI necessarie a mantenere la limitazione estrema dei diritti più elementari.

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