Detenuto in coma, indagini della Procura

È in coma il detenuto di 30 anni in che mercoledì scorso si è sentito male nella sua cella nel carcere di Vercelli. Da allora è ricoverato all’ospedale di Novara incosciente e in condizioni gravissime Per i medici dell’ospedale di Novara, dove l’uomo è arrivato la causa del malore è un’«ischemia», ma il coma potrebbe essere stato causato dai farmaci o da qualche sostanza stupefacente. Per far luce sull’accaduto la procura di Vercelli ha aperto un fascicolo per ora senza indagati e senza alcuna ipotesi di reato.

Le prime indagini interne al carcere, subito dopo i fatti, sembravano aver escluso l’ipotesi che l’uomo avesse cercato di togliersi la vita con un cocktail di sostanze, ma ora la procura ha chiesto ulteriori accertamenti anche su questa possibilità.

Il malore del giovane carcerato, trattenuto al carcere di Vercelli da aprile, che almeno in apparenza non aveva grossi problemi di salute e risultava in cura solo con delle benzodiazepine, dei banali ansiolitici, apre però un’interrogativo a cui la procura vuole rispondere. L’uomo potrebbe aver avuto accesso ad altri tipi di sostanze? Per questa ragione sabato scorso è stata disposta dalla procura una perquisizione della polizia giudiziaria nel braccio dove il giovane aveva vissuto negli ultimi mesi. Altri dettagli potrebbero emergere dall’esame tossicologico: i primi accertamenti avrebbero già rilevato l’assunzione di sostanze chimiche ma dovranno essere analizzate per chiarire la loro natura. Anche per questo la procura è ancora molto cauta.

Il giovane era stato trovato mercoledì sera, nel bagno, dal suo compagno di cella che aveva dato l’allarme. Soccorso dagli agenti era stato portato in ospedale a Vercelli dal 118 dove è arrivato già intubato e in coma, i condizioni gravissime.

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