Respinto il ricorso della Pro: in B verranno ripescati Novara e Catania

Vercelli – Difficile non rimanere senza parole. Oggi il calcio italiano ha scritto una delle sue pagine più sconcertanti: la Corte di Appello Federale ha infatti rigettato, oltre ai ricorsi di Pro Vercelli, Ternana e Siena, il ricorso della stessa Federcalcio contro la sentenza del Tribunale Federale Nazionale – Sezione disciplinare che, il 19 luglio scorso, aveva concesso al Novara di reinserirsi nel novero delle società da ripescare in B, nonostante fosse stato penalizzato per alcuni illeciti amministrativi nell’arco delle tre stagioni che secondo una norma precludevano questa possibilità: dal 2015/16 al 2017/18.

Ma c’è di più. Stante questa decisione, è pressoché scontato che, oltre al Novara – primo a questo punto nella graduatoria speciale dei ripescaggi che tiene conto di classifica, titoli sportivi e pubblico – sarà probabilmente ripescato anche il Catania: ossia proprio la società che, come confessò l’allora presidente Antonino Pulvirenti, aveva comprato non una ma ben cinque partite (per salvarsi) nella stagione calcistica 2014/15, pagandole 100 mila euro l’una (leggi qui http://www.lastampa.it/2015/06/29/sport/pulvirenti-confessa-comprate-cinque-partite-per-non-far-retrocedere-il-catania-RhUcNh2bdXq7coAkVqU7tL/pagina.html ).

La terza società che andrà in B, al posto di Bari, Cesena e Avellino, sarà probabilmente il Siena che, secondo i criteri di ripescaggio, segue in classifica Novara e Catania. Ma anche su tali criteri ci sarebbe assai da ridire perché se io attuo una strategia sui bilanci per acquistare giocatori importanti, pur avendo decine di milioni di euro di deficit, allora, per fare un esempio, ho danneggiato anche le squadre che gareggiavano con me nella stessa categoria e in quel campionato, nella fattispecie la B. E allora i criteri di ripescaggio dovrebbero riguardare solo la B, non le squadre di C. Ma qui il discorso si farebbe complesso (senza contare l’incredibile verdetto sul Foggia).

Per ora diciamo solo che una società con i conti a posto come la Pro, che ha sempre pagato regolarmente stupendi e contributi, e che non si è mai sognata di “comprare” partite rimarrà probabilmente in C.

Non c’è altro da aggiungere, se non che la Pro sta ovviamente valutando il ricorso al Collegio di Giustizia Sportiva del Coni. Per ora chiudiamo ribadendo che una Caf che respinge il ricorso della stessa Federcalcio (l’organo che fa i regolamenti che tutti i tesserati devono applicare ) è un fatto che lascia stupiti. Un po’ come se, per dire, la Corte di Appello di un tribunale ordinario procedesse non tenendo conto di una legge dello Stato o di un ricorso dello stesso Stato.

Un precedente che, forse, potrebbe lanciare un’ombra sul sacrosanto ripetto delle regole, se le conseguenze sono poi minime.

Staremo a vedere gli sviluppi.

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1 commento

  1. Anche questo editoriale è di un dilettantismo unico. Ma questo signore che blatera sconosce ie più elementari norme dell’ordinamento giudiziario. La FIGC emana regolamenti che non possono andare in contrasto con i principi generali del diritto, uno di questi è la IRRETROATTIVITA’ delle norme. Si documenti . La invito a leggersi le 9 pagine della sentenza del TFN , troverà un compendio di diritto che , ove fosse da lei compreso, le spalancherebbe le porte a disamine meno faziose e più equilibrate.
    Questa sua frase poi è da incastonare: Un po’ come se, per dire, la Corte di Appello di un tribunale ordinario procedesse non tenendo conto di una legge dello Stato o di un ricorso dello stesso Stato” .
    Da restare allibiti lei non ha la benchè minimale conoscenza dei fondamentali del diritto e scrive disinformando!

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