Decreto ponti, partiranno i lavori a Doccio e Trino

Il Piemonte ripara i suoi ponti sul Po. Trentadue quelli che saranno messi in sicurezza o ricostruiti da qui al 2023, grazie all’assegnazione di oltre 135 milioni di euro di risorse. È stato firmato ieri il Decreto Ponti, 250 milioni di euro che il Ministero delle Infrastrutture e del Ministero dell’Economia, ripartirà in cinque anni tra Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Veneto.

Saranno così sistemati il ponte Preti, la vecchia infrastruttura di Strambinello che collega Ivrea con l’alto Canavese ormai troppo stretto e insicuro per il passaggio dei mezzi pesanti, il ponte di Monchiero sul Tanaro, crollato nel 2010 e mai ripristinato e il viadotto Soleri a Cuneo che comprende strada e ferrovia. Alla città metropolitana saranno destinati 66 milioni di euro da usare a Alpignano, Carignano, Ciriè Robassomero, Inverso di Pinasca, Settimo Castiglione, Strambinello, Verolengo, Verrua Savoia, Vigone Villafranca e Villanova. 45,3 milioni invece al Cuneese e 5,15 milioni saranno a disposizione del Vercellese per il viadotto di Doccio e il ponte di Trino. Altri 3 milioni sono destinati all’Alessandrino per il ponte sul fiume Bormida ad Alessandria e 3,16 milioni e 1,75 milioni per il Biellese. Rientrano nel fondo anche sette ponti piemontesi gestiti da ANAS, a cui vanno 10,6 milioni, nei comuni di Asti, Govone, Romano Canavese, Settimo Vittone , Torino, Villadossola e Villafocchiardo.

«Siamo particolarmente soddisfatti – commenta l’assessore regionale Marco Gabusi -. Abbiamo ottenuto la maggior parte dei fondi a disposizione. Il coinvolgimento delle Province nella mappatura delle infrastrutture prioritarie per il territorio sta portando i suoi frutti».

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