Dalla Regione contributi per la lotta al parassita del riso

Via libera dalla Regione ai contributi per 197mila euro finalizzati alla lotta al parassita del riso: la terza Commissione del Consiglio regionale, presidente Claudio Leone, ha espresso parere preventivo favorevole all’unanimità all’atto deliberativo della Giunta per la concessione nel 2020 di contributi a favore delle aziende agricole per le perdite di produzione e per i costi aggiuntivi sostenuti a seguito di interventi di controllo di infestazioni parassitarie da “nematode gallligeno” del riso.

 

Questo parassita è soprattutto diffuso nel Sudest asiatico, in Sud Africa, Nord America e America Latina, mentre in precedenza non era mai stato segnalato in Europa.

 

“Tenuto conto della gravità dei danni provocati dal nematode, della sua possibile diffusione e del pericolo che esso rappresenta per l’economia risicola piemontese – ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Marco Protopapa – il Settore Fitosanitario e servizi tecnico scientifici, in collaborazione con l’Ente nazionale risi, ha tempestivamente attivato interventi di monitoraggio, eradicazione e contrasto alla diffusione di questo parassita”.

 

In Piemonte, è soprattutto nei Comuni di Buronzo (Vc), Mottalciata (Bi) e Gifflenga (Bi) dove sono stati riscontrati i principali focolai dell’infestazione.

 

Per il 2020 la Regione ha stanziato, come detto, la cifra di 197mila euro. Il principale sistema di lotta al parassita è la continua e prolungata sommersione delle risaie, con il divieto di coltivazione del riso per il tempo necessario all’eradicazione del nematode. I contributi – a seguito dei sopralluoghi del Settore fitosanitario regionale – vanno a coprire parte dei costi sostenuti dalle aziende per tale sommersione, per la gestione delle risaie così trattate e per la perdita di reddito derivante dalle mancate coltivazioni.

L’infestazione può provocare danni ingenti alle coltivazioni di riso: nel Sudest asiatico, per esempio, si riportano perdite comprese tra il 20 e l’80% del raccolto, a seconda del tipo di coltivazione, delle condizioni ambientali e della tipologia del suolo.

 

Nel dibattito è intervenuto anche il consigliere vercellese Carlo Riva Vercellotti (Fi) che ha “sollecitato una maggiore velocità nei tempi di gestione delle pratiche” e ha chiesto il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati per chiedere al Governo nazionale di definire il livello di tolleranza.

 

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