L’intenzione della Regione Piemonte è stata resa pubblica ieri durante un incontro per affrontare le criticità legate alla ripartenza dell’anno scolastico. Il Presidente della Regione Alberto Cirio e l’Assessore all’Istruzione (Elena Chiorino), alla Sanità (Luigi Icardi), ai Trasporti (Marco Gabusi), alla Ricerca Covid e alla Semplificazione (Maurizio Marrone) hanno ribadito all’Usr (L’Ufficio scolastico regionale) che la misurazione della temperatura dovrà essere effettuata a scuola, trattandosi “di un elemento di prevenzione troppo delicato e importante, che non può essere lasciato alla sensibilità delle singole famiglie”. L’Usr farà una indagine interna per verificare questa possibilità. Il Presidente e l’Assessore hanno inoltre comunicato che la Regione stanzierà, già nelle prossime ore, 500 mila euro per l’acquisto di termoscanner da distribuire direttamente a tutte le 542 Autonomie scolastiche piemontesi a cui fanno capo 3200 plessi.
L’incontro vedeva presenti, oltre agli esponenti politici regionali, il Direttore dell’Usr, il Prefetto di Torino e i rappresentanti degli Enti locali, Anci, Anpci, Upi, Uncem e Ali (Legautonomie).
Presenti anche il Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, i Direttori degli Assessorati, il Responsabile del Settore Prevenzione della Sanità, il Direttore del Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive) e il Responsabile dell’Area Giuridica dell’Unità di Crisi della Regione.
La volontà della Regione è chiara, lo hanno ribatido gli esponenti della Giunte che hanno aggiunto: “dal momento che il Governo non ha previsto nessuna forma di verifica che la temperatura venga effettivamente misurata a casa, la Regione sta valutando di introdurre dei meccanismi di controllo con una apposita ordinanza per sollecitare l’attenzione sul tema da parte delle famiglie”.





