Da ieri il Leone accoglie la preziosa collezione di vetri romani e ceramiche dell’ambasciatore Mezzalama

La preziosa collezione Mezzalama in mostra nella Sala d’Ercole del Leone (dfoto Greppi)

“Ci siamo spesso domandanti, mio fratello ed io, se nostro padre non tenesse più ai vetri romani che ai suoi figli. Del resto erano assai più antichi di noi e arrivati nella sua vita ben prima della nostra nascita , quando era consigliere d’ambasciata in Siria, a Damasco, alla metà degli anni sessanta.  Nell’appartamento romano, i vetri, che dalle province orientali dell’impero, erano tornati al suo centro, occupavano uno spazio d’onore in una vetrina in salotto alla quale  non osavamo  avvicinarci per paura di rompere qualcosa. Il pensiero che fossero così antichi e fragili ci terrorizzava e ci affascinava; a che cosa erano servite quelle ampolle iridescenti?  A chi erano appartenute? E avrebbero mai immaginato di attraversare millenni di storia? Hanno accompagnato la nostra sino ad ora. Ed è giunto il momento, anch per volontà di nostro padre, di renderle visibili agli altri”.

La famiglia Mezzalama con il presidente del Leone Mentigazzi e con il direttore Brusotto (Greppi)

Sono le belle, franche e spiritose parole con cui i figli dell’ambasciatore Francesco Mezzalama, Chiara e Paolo, la cui famiglia è originaria di Livorno Ferraris, hanno scritto su uno dei grandi tabelloni che, nella Sala d’Ercole del Museo Leone, raccontando la bella donazione di vetri romani fatta dal padre al museo storico di Vercelli. Questi reperti preziosi sono stati ordinati in una mostra da due giovani curatrici, le archeologhe Federica Bertoni e Francesca Rebajoli, che è stata inaugurata ieri e che si concluderà a settembre. Sarà possibile ammirare la Collezione Francesco Mezzalama negli orari di apertura del Museo tutte le settimane, dal martedì al venerdì dalle 15 alle 17,30; sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. L’ingresso è libero.

Le curatrici della mostra Federica Bertoni e Francesca Rebajoli

Ieri c’è stata la presentazione al pubblico della Collezione, presente l’intera famiglia dell’ambasciatore Mezzalama, scomparso nel giugno del 2018 a 93 anni. C’erano la moglie Elena Falletti di Villafalletto, i figli Chiara, scrittrice, e Paolo, urbanista, la nipote Bianca con il figlio Francesco e una branca della famiglia che vive  a Vercelli: Cetti Mezzalama, con la figlia Luisa e il nipote Antonio. A rappresentare il Comune di Livorno Ferraris, la vice sindaca Mara Bianchetti, per il Comune di Vercelli c’era l’assessore agli Eventi culturali Gianna Baucero.

Nella Collezione Mezzalama ora al Museo Leone, si possono ammirare vetri di epoca romana come balsamari, bicchieri, ariballi; ma anche bellissime ceramiche ellenistiche, romane, bizantine, ed islamiche. Inoltre esemplari databili all’età del bronzo antico provenienti dall’Iran.

Francesco Mezzalama incominciò ad appassionarsi di archeologia e di collezionismo in Siria (quando tra l’altro spinse l’Italia ad occuparsi degli scavi archeologici di Ebla); poi continuò ad interessarsi di arricchire la sua collezione, anche quando la sua carriera diplomatica proseguì in Marocco e successivamente  Iran. Ieri,  il presidente del Leone Gianni Mentigazzi e il direttore Luca Brusotto hanno ringraziato la famiglia per la preziosa donazione. La famiglia di Cetti Mezzalama, inoltre, ha donato sempre al Leone una serie di bellissimi piatti dipinti a mano, che sono stati collocati in un’altra area del Museo.

 

 

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1 commento

  1. La magnifica collezione
    che con insperabile Fortuna
    è arrivata ..
    chilometro dopo chilometro
    fino a Vercelli,
    dopo aver creato emozioni
    inimmaginabili nell’Ambasciatore
    e nei suoi generosi familiari
    ci pone un difficile quesito:
    Chi ringraziare?
    Che domanda!
    Ovvio:
    1) Francesco Mezzalama
    2) tutti i suoi discendent!!???
    Troppo semplice.
    Perché sia potuto nascere
    quell’essere vivente
    che è una (questa)
    straordinaria collezione
    il predestinato “creatore”
    necessitava di non
    diventare mai
    Ambasciatore in Groenlandia
    o negli Stati Uniti
    cosa avrebbe mai trovato
    l’aspirante collezionista?
    Niente
    Roba da finir
    per collezionare
    per tutta la vita ..
    Figurine Liebig
    (mi si passi la
    involontaria impertinenza
    verso un uomo
    di così vasta cultura
    ed una altrettanto smisurata
    passione per la storia)
    al contrario ..
    il Predestinato
    scusate
    doveva aver la “fortuna”
    di passare da
    Siria, Iran, Marocco.
    A parte l’eventualità
    che della sua carriera
    si sia occupato
    direttamente Dio,
    vi avranno lavorato
    i poteri e le persone
    del Ministero
    che conferirono gli incarichi
    .. giochetti di palazzo
    .. casualità !
    Altre scene alle quali
    forse
    non potremo mai assistere
    et, voilà ..
    (da quei momenti)
    la Collezione
    iniziò a correre incontro
    a Francesco ..

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