Controlli anti-assembramento: donna aggredisce una poliziotta in piazza Cavour. Arrestata

Vercelli – Durante i controlli di polizia per il rispetto dell norme anti-Covid di cui abbiamo dato notizia ieri sera, e che si sono conclusi con lo sgombero di numerose persone davanti al bar Cavour e la chiusura del locale per cinque giorni, una agente della Polizia di Stato è stata aggredita da una donna – che stava aizzando gli altri presenti contro le forze dell’ordine – con pugni e calci: sentita la procura, la donna è stata arrestata  per i reati di violenza, resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale e sarà processata domani per direttissima.

Appresa la notizia dell’aggressione alla collega, Gian Mario Morello, segretario provinciale e membro sella segreteria nazionale dei più grande sindacato di polizia della provincia, il Coisp, afferma di essere stanco di apprendere che ogni fine settimana qualche gente subisca aggressioni verbali e fisiche semplicemente perché fa il suo dovere e invoca l’appoggio agli agenti della Questura locale dei due Corpi speciali regionali: il Reparto Mobile ex Celere e e il Reparto prevenzione crimini di Torino che, “essendo veri e propri professionisti specializzati in questi tipo di operazioni, sarebbero in grado di fronteggiare senza problemi la situazione”.

E a chi gli fa rilevare come questa richiesta potrebbe essere letta con l’apertura verso un Stato di Polizia, Morello risponde: “Io sono il rappresentante sindacale degli uomini e delle donne della Polizia di Stato e devo garantire la loro incolumità e, nel contempo, auspicare la certezza di un giusto processo e della pena per chi aggredisce le forze dell’ordine. Non è la prima volta che invoco l’interventi dei due reparti speciali di Torino, che sono già intervenuti ben prima della pandemia quando alcune situazioni stavano degenerando anche nella nostra provincia. E in passato il loro intervento è stato decisivo per normalizzare situazioni che stavano diventando incontrollabili. Chiedere queste cose non è invocare uno Stato di Polizia, ma far sì che le norme vengano rispettate senza mettere repentaglio la sicurezza degli uomini e delle donne che devo tutelare come collega e come sindacalista. Alla collega aggredita va ovviamente anche tutta la mia solidarietà personale”.

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9 Commenti

  1. Il vero problema è a monte. Non si tratta di temere lo stato di polizia quando la Democrazia è già da tempo morta e sepolta. Se lo stato di polizia non c’era già l’altro ieri mattina, certamente non vivevamo in una serena democrazia con ogni libertà garantita, visto che non si può neppure prendere un caffè alle 22.05 o andare a votare quando la rappresentanza parlamentare di ogni partito è da anni enormemente incongruente con reale quella esistente nel Paese e solo pochi giorni fa sono state pretestuosamente rinviate le amministrative (per fare solo 2 esempi elementari). Ora che anche a Vercelli un caso isolato di una cittadina insofferente verso la “attuale Democrazia” si afferma da parte di chi deve metter in opera qual tipo di democrazia, con una certa semplificazione e dimenticando che sussistono ben più seri problemi di O.P. nelle grandi città e ultimamente, come è noto, si sono dilatati anche a Vercelli a causa di delinquenti veri e mafie di ogni genere e non semplici cittadini arrabbiati .. si dice:
    “essendo veri e propri professionisti specializzati in questi tipo di operazioni, sarebbero in grado di fronteggiare senza problemi la situazione”.
    Guardi che non è vero. Provi a farsi un giro a Milano, Napoli, o Roma o faccia una telefonata ai colleghi o lega TG Vercelli.
    Il fatto è che soprattutto gli ITALIANI PER BENE devono soggiacere alle “norme vigenti” e qualche volta vanno un po’ oltre le righe tracciate.

  2. Piena e totale solidarietà alle forze di Polizia.
    Per queste tipologie,ormai consuetudine,bisogna attuare,per forza di cose,lo stato di polizia.
    Stiamo combattendo una subdola guerra contro la pandemia per continuare a vivere,si,a vivere.
    Questi stralunati,irresponsabili,idioti,irriducibili dell’aperello,degli assembtamenti,vanno trattati con manganelli e idranti,come facevano nel lontano ’68 contro noi studenti,quando manifestavamo in piazza S.Babila a Milano;se qualcuno ricorda !!!!
    Spero che la “Signora/ina” abbia la sua giusta condanna,sperando sia di monito a tutto quel popolo di cui sopra.
    Non se ne può più di questi insignificanti assembramenti….anche se all’aperto !!!!

  3. Comunque io sono ottimista, se gli italiani capiranno che devono fare il vaccino poi sarà permesso a tutti di bere il caffè .. a mascherina bassa e con -diamine!- il minimo distanziamento! Chi avesse ancora qualcosa da dire potrà parlare col vicino di tavolo; questa volta però: su la maschera!

  4. Termino con 2 quesiti (che dovevano essere preliminari, ma, si sa .. la foga del commento a caldo..):
    – sapremo un giorno .. nei particolari .. cos’è esattamente successo ? (i testimoni non dovrebbero mancare)
    – (a proposito -anche- di testimoni numerosi) quella in alto è una foto di repertorio scattata la sera di una cerimonia .. o tale dispiegamento di mezzi era ritenuto necessario per acchiappare eventuali aperitivisti fuggiaschi … con il tovagliolo in mano, dopo l’ultimo boccone ? ..

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