Conferenza da tramandare di Sergio Givone sull’amico Angelo Gilardino

“La musica è la ragione della vita”. Ricordando il suo grande, fraterno amico Angelo Gilardino, il filosofo e scrittore Sergio Givone ha consegnato al vasto pubblico del Ridotto del Civico, venerdì sera, questa frase pronunciata da Gilardino e riferita dall’autore di “Favola delle cose ultime” al suo maestro e mentore, Luigi Pareyson.

Introdotto (e ringraziato per il “dono” fatto a Vercelli della sua presenza) dall’assessore Gianna Baucero e presentato da Enrico De Maria, Givone ha aperto venerdì la sua conferenza su Gilardino (la seconda del ciclo “Il legno che canta”) raccontando di una passeggiata a Rapallo in compagnia di Pareyson, quando il grande studioso  dell’esistenzialismo e dell’opera di Dostoevskij fu improvvisamente assalito dall’angoscia verso la vastità e il silenzio del mare. Ma poi Pareyson si rivolse verso il suo allievo prediletto, aggiungendo che pur in quel momento in cui sembravano prevalere ‘i mostri del mare’, lui riusciva a cogliere la musica del mare. E allora Pareyson fece una domanda a Givone apparentemente senza senso in quella circostanza, ma in realtà profondissima: “Ma che cos’è la musica?”. E Givone gli fornì la risposta che un giorno, alla stessa domanda, gli diede Gilardino: ‘La musica è la ragione della vita’. Pareyson ci pensò su e disse a Givone: “Quel tuo amico ha capito tutto”.

Da lì Givone ha poi sviluppato, sul tema “La parola, il suono e l’anima del mondo” uno strabiliante intervento sul Gilardino che ha conosciuto per oltre sessant’anni e sulla sua ricerca quotidiana, assoluta, instancabile su quel “qualcosa” che sta al di sopra della realtà e che può essere raggiunta solo grazie all’arte (e nel caso di un musicista, attraverso la musica): la ricerca di quel “qualcosa” e la sua trasposizione artistica  esige un impegno anche morale assiduo che può durare – e per Gilardino è stato così – anche tutta la vita.

Una conferenza che ha letteralmente tolto il fiato al pubblico, trasportandolo ad altezze vertiginose, dove manca l’aria. Alla fine applausi scroscianti e la convinzione assoluta che gli assenti si fossero persi davvero tanto, tantissimo: soprattutto – nota amarissima – il corpo docente dell’Upo che ha ritenuto non degna di attenzione una conferenza del genere da parte di un collega di tale e riconosciuta autorevolezza.

L’Associazione “Angelo Gilardino”, organizzatrice dell’evento, pubblicherà a breve la conferenza sul proprio sito.

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