Coldiretti sull’embargo ai proddotti agroalimentari firmato dalla Russia: “Non possiamo continuare a essere merce di scambio nei contenziosi politici”

Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli e Biella

Divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi in Russia per tutto il 2023 potrebbe creare gorssi danni al settore agroalimentare ” Che non può continuare ad essere merce di scambio nei contenziosi politici ed economici anche in considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul tessuto imprenditoriale del nostro territorio”.

E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento alla firma da parte di Vladimir Putin del decreto che estende al prossimo anno l’embargo all’importazioni di prodotti agricoli occidentali, introdotto con il decreto n. 778 del 7 agosto 2014 come ritorsione alle sanzioni dell’Unione Europea per l’annessione illegale della Crimea da parte russa.

“L’embargo con la Russia, che era un importante destinazione commerciale per le nostre produzioni, ha provocato già pesanti ripercussioni dal 2014 ad oggi – affermano il Presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole e il Direttore Luciano Salvadori -. Il settore agroalimentare non può continuare ad essere merce di scambio nei contenziosi politici ed economici anche in considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul tessuto imprenditoriale del nostro territorio. Oltretutto, al danno diretto delle mancate esportazioni in Russia, si aggiunge la beffa della diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Motivo per cui è in difficoltà anche la ristorazione italiana in Russia che, dopo una rapida esplosione, paga la mancanza degli ingredienti principali”.

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1 commento

  1. Non so se Dellarole sia pienamente convinto della congruenza dei termini in cui spiega sinteticamente ma in modo completo l’andazzo che ha preso il mondo ..
    .. anch’io vorrei che la Russia rispondesse all’invio-gratuito-delle-armi all’Ucraina da parte dell’Italia (di conseguenza quelle enormi spese sono già state pagate dagli italiani, e anche da Dellarole) non con l’embargo -che cattivone!- ma RADDOPPIANDO gli acquisti di alimenti italiani, e che si recasse in ristoranti-italiani di Mosca pregandoci di cucinargli qualche leccornia .. e McDonald .. e venisse DI CORSA .. non nei nostri ristoranti (gli è vietato ..) .. ma insomma .. mostrasse l’altra guancia.
    Purtroppo, come sappiamo, lui è cattivissimo e noi, che rivestiamo l’ingrata parte dei buoni, dobbiamo abbozzare ed a soffrire un po’ saranno (ingiustizia delle ingiustizie) persino gli agricoltori.
    .. MA (qui è la buona notizia) solo fino a quando avremo battuto per sempre la Russia rendendola nostra schiava (se lo merita, anche per l’embargo).

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