Vercelli – La città è ormai una gigantesca savana. Lo ammettono, senza usare troppe perifrasi, sia il sindaco Andrea Corsaro sia l’assessore al decoro Urbano Emanuele Pozzolo che però cercano anche di spiegare il “perché”, e di correre ai ripari.
Dice l’assessore: “Premesso che abbiamo convocato l’Associazione temporanea di imprese (Ati), che ha l’appalto del verde in città, invitandola ad intervenire subito, e con decisione, per una drastica pulizia, riportando gran parte di Vercelli all’onor del mondo, c’è da dire che la situazione ripeto, indegna, che si è creata ha delle spiegazioni ben precise: il 25 febbraio del 2016, il Consiglio comunale ha infatti adottato una delibera che vieta drasticamente l’uso in tutta la città di qualsiasi prodotto sanitario e biocida per contenere la crescita dell’erba infestante. Siamo stati costtretti a prenderne atto, e abbiamo dato disposizioni all’Ati formata da Novaverde Srl, Consorzio Slocial B e Ferti Fluid di agire sull’erbaccia e anche sui polloni (le piante che si formano di solito ai piedi degli alberi) con mezzi meccanici, cioè con il taglio dell’infestante, oppure utilizzando il pirodiserbo, vale a dire bruciando l’erbaccia”.
Continua Pozzolo: “Questi sistemi non garantiscono però una perfetta pulizia dei marciapiedi e, in generale di tutte le zone infestate. L’eradicazione con mezzi meccanici non elimina l’infestante ale radici e l’erba sin riforma. Il biodiserbo poi dev’essere ripetuto: guardate ad esempio la situazione che si è venuta a creare in corso Tanaro, dove la parte trattata due volte con il biodiserbo, anche se non particolarmente bella, è sgombra di erbacce, mentre quella in cui non si è potuta ripetere l’operazione a causa del lockdown ne è ancora letteralmente invasa”.
Perché, ed è questa la seconda parte del discorso a discolpa di Pozzolo, la città è un vero disastro anche a causa dell’isolamento coatto che, per un lungo periodo, ha impedito alla ditta di lavorare appieno (questo, almeno, secondo la giustificazione fornita dall’Ati stessa che è però stata rimbottata dal Comune e che adesso sta operando a tutto spiano).
Così, il Comune ha deciso di correre ai ripari e ha commissionato all’Ati un Piano di utilizzo dei prodotti fitosanitari per il controllo della vegetazione infestante del Comune di Vercelli che – basandosi sul Piano d’Azione Nazionale – individui delle deroghe alla delibera del febbraio del 2016, consentendo a Novaverde & C. di intervenire anche con prodotti sanitari o biocidi ad esclusione del Glifosate, almeno in alcune parti della città.
L’Ati si è affidata all’agronomo Andrea Tovaglieri di Golasecca (Varese) e ha presentato al Comune un piano molto complesso (38 pagine) e ponderato, che è stato approvato oggi (con delibera) dala giunta comunale. “Speriamo – dice Pozzolo – che porti il più presto possibile agli effetti desiderati. Per ora prendiamo atto che l’Adi sta lavorando a tutto spiano, e prendiamo pure atto che l’appalto, che dovrà essere rivisto a fine agosto, non prevedeva la copertura du alcune zone della città, ad esempio, via Ara, dove i marciapiedi sono ormai ingoiati dall’erba. Dovremo risolvere questo problema”.
Al link qui sotto il Piano elaborato dall’agronomo Andrea Tovaglieri:
Piano di Utilizzo dei Prodotti Fitosanitari relazione
Leggo e aggiungo all’Assessore di dare,anche,un’occhiata al Suo e Nostro centro storico ( Piazza del tribunale,Piazza “Ikea” come venne definita saggiamente tanti anni fa,le fioriere di Via Gioberti,all’inizio della ZTL,eccc,eccc )
Considerando che stiamo parlando di decoro,perchè l’Assessore non pensa anche ad aggiungere qualche panchina in Piazza “IKEA” Cavour per chi si è dimenticato.
Non starebbero male 4/5 comode panchine di legno magari sotto agli archi della piazza.
Con queste distanze da rispettare,aumentarne il numero non sarebbe male;si consentirebbe a qualche nonno in più di potersi riposare mentre i nipotini giocano.
Anche un paio,non di più, in piazza dei pesci sarebbero molto gradite.
Grazie.
Spero che gli interventi sulle erbacce non riguardino solo i rioni centrali di Vercelli ma anche le periferie che sono abitate da cittadini che come quelli di centro città pagano le puntualmente le tasse dovute.