Cgil e UIL: 150 lavoratori con contratti “inaccettabili” nelle strutture per anziani

Sono sei in totale le strutture per anziani gestite da Zaffiro Norddal con il Nuovo Contratto Anaste, firmato dalle Organizzazioni Sindacali (CIU, CONFSAL, CONFELP, CSE); un contratto la cui applicazione è denunciata dai vertici di FP CGIL e TuCS UIL, che questa mattina, nel corso di una conferenza stampa hanno annunciato di voler combattere nelle dovute sedi.

 

“La situazione – hanno spiegato Piero Bodo e Mauro Orsan (foto), responsabili rispettivamente di FP CGIL e TuCS UIL – riguarda sei strutture: le prime quattro nel vercellese Desana, Prarolo, Alice Castello (Residenza Serena) e due nel biellese, a Cavaglià e Piedicavallo, per un totale di circa 150 lavoratori cui l’applicazione del nuovo contratto ha proposto condizioni difficili. Zaffiro Nord, società di Udine (anche se la sede legale è sita in Milano) ha rilevato a partire dal primo gennaio la gestione di queste strutture, proponendo a lavoratrici e lavoratori un contratto con condizioni inaccettabili, sia dal punto di vista economico che normativo, cui vanno aggiunte la disapplicazione degli accordi presi in precedenza, e il mancato rispetto delle clausole sociali a garanzia dei lavoratori nel trapasso di azienda, che così non godono più di alcuna valida tutela dei propri dirittiQuesto contratto Anaste non è il naturale rinnovo del preesistente, bensì è un documento redatto ex novo che va totalmente a discapito dei lavoratori, soprattutto per quanto riguarda il calcolo del trattamento di fine rapporto, per le ore di permesso, per il trattamento nei casi di malattia ed infortunio. In questo nuovo contratto è completamente assente l’assistenza legale, che il vecchio contratto prevedeva: il nuovo invece, di fatto impone al lavoratore di crearsi a proprie spese una polizza di copertura. Anche in materia di scatti di anzianità le lavoratrici, specie quelle con maggiore anzianità di servizio, subiranno una forte penalizzazione in questo termine. Per non parlare della quattordicesima mensilità, che all’atto pratico il nuovo Anaste non contempla. Tutta una serie di condizioni-capestro che all’atto pratico fanno solo il bene dell’azienda; una situazione che ha già indotto alcuni lavoratori a non firmare il nuovo accordo e a cercarsi una nuova sistemazione”.

Una situazione quindi decisamente pesante, cui CGIl e UIL non vogliono cedere; dopo una serie di incontri in Prefettura con i rappresentanti di Zaffiro Nord, incontri che non hanno dato alcun esito positivo, si è deciso di passare all’attacco, preparando una inevitabile vertenza nei confronti della società friulana. “Coinvolgeremo direttamente l’ASL Vercelli – puntualizzano Bodo e Orsan –  tramite il direttore generale Chiara Serpieri con cui, come organizzazioni sindacali, ci troveremo domani mattina (venerdì 17) per un incontro; l’obiettivo che ci siamo prefissati è quello di chiedere ad ASL di intervenire per legittimare o quanto meno di avviare una fase di trattativa per l’applicazione di un nuovo accordo sottoscritto dall’azienda unitamente alle organizzazioni sindacali rappresentative. Questo per quanto riguarda le due residenze di Alice Castello e le due della provincia di Biella (Cavaglià e Piedicavallo) in merito alle quali abbiamo in programma un secondo incontro giovedì 23 a Biella. Quanto riguarda le strutture di Desana e Prarolo, abbiamo già dato mandato ai nostri legali al fine di far applicare l’articolo 28 in merito a comportamento antisindacale. Avremmo anche altre iniziative in programma, ma sono cose che vanno pensate bene: armi quali sciopero o presidi obiettivamente non ci sentiamo di abbracciarle, dal momento che rientriamo nel discorso di un servizio necessario, per cui non bisogna creare alcun tipo di problema a chi si trova costretto ad usufruirne”    

 

 

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