Il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele II proclamò la nascita del Regno d’Italia. Così il 17 marzo di ogni anno il nostro Paese celebra la Giornata dell’Unità Nazionale, ma anche della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose. Le celebrazioni vercellesi sono incominciate alla caserma Scalise, dove, sulle note dell’inno di Mameli, le autorità si sono raccolte per l’alzabandiera.
Quindi, la cerimonia si è spostata al Teatro Civico dove c’è stata una suggestiva introduzione musicale a cura degli Studenti del Liceo Musicale Lagrangia, che hanno eseguito il Canto degli italiani e il Va’ Pensiero verdiano.
“La celebrazione dei simboli della Nazione, tra i quali la bandiera e l’inno nazionale che abbiamo cantato insieme, sottolinea la nostra identità, è il 162° anniversario dell’Unità d’Italia che ricordiamo con orgoglio” ha detto il Sindaco Andrea Corsaro.
Quindi il primo cittadino ha scelto di leggere la motivazione che il 21 ottobre del 1909 ha portato Vercelli al conferimento della medaglia d’oro in quanto città partecipò attivamente ai moti risorgimentali.
Il Presidente della Provincia Davide Gilardino ha ricordato come sia un dovere e un onore celebrare le origini della nostra patria, “è importante ricordare i simboli che contraddistinguono la nostra identità”.
Il Prefetto Lucio Parente ha ricordato che Goffredo Mameli compose il suo inno giovanissimo, prima di essere ucciso a Roma per i suoi ideali. E ha quindi osservato: “Pensiamo ai giovani che combattono nel mondo per la libertà, auguri ai giovani per un futuro di pace e serenità”.
La cerimonia al Civico si è conclusa con una originale e interessante relazione sul tema “Cinema e Risorgimento” a cura del prof. Orazio Paggi, Consigliere dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea del Biellese, Vercellese e Valsesia.
Nelle foto di Greppi altri momenti della giornata alla Scalise e al Civico






Ha ragione il Prefetto Lucio Parente quando ammonisce .. “Pensiamo ai giovani che combattono nel mondo per la libertà ..”… e rivolgiamo con discernimento tale pensiero, cercando di non confonderli con quelli che combattono per esser poi asserviti a sempre più truci poteri.