Carlo Olmo ricostruirà anche una scuola per i bambini di Glei, in Togo

 

Continua  l’opera di filantropo di Carlo Olmo, non solo a Vercelli, la sua città, in Piemonte, la sua regione, e nel resto d’Italia, ma nel mondo intero. Sempre più vicino, anche in termini concreti, a quanto Bill Gates sta facendo con la sua Fondazione, nel mondo, per migliorare la qualità della vita di popolazioni che vivono con pochissime risorse e aiuti dal resto del pianeta.

Poco fa, il Cavaliere Bianco del Coronavirus ha postato questa bella notizia dall’Africa, con un commosso pensiero all’ambasciatore italiano il Congo Luca Attanasio ucciso oggi in un vile agguato con il carabiniere Vittorio Iacovacci e con il loro autista congolese.

Ecco il post con cui Olmo annuncia la costruzione della nuova scuola per questi bambini al posto della precedente in legno, divorata dalle termiti. Sorgerà a Glei, una cittadina di poco meno 60 mila abitanti del Togo: a cercare aiuto da Olmo è stato direttamente il sindaco di Glei, Thaddee Kossivi Dèdété Dieudonné Thaddee che, ottenuto il “sì” da Lupo Bianco lo ha subito ringraziato, con un toccante striscione, assieme a tutti i bambini che saranno beneficiati dalla sua donazione. Il sindaco d Glei tra l’altro dal 2009 al 2013 ha abitato a Vercelli: di qui la sua scelta (vincente) di chiedere aiuto al Lupo Bianco.

Ecco il post con cui Olmo ha annunciato questa nuova iniziativa umanitaria:
“Guardate queste immagini meravigliose che arrivano da Glei, nella Repubblica Democratica del Togo in Africa.
Centinaia di bambini e studenti potranno frequentare una Scuola che il Lupo Bianco finanzia e che sarà edificata in circa un mese. Ecco il Sindaco Dieudonnè (donato da Dio), per tanti anni abitante a Vercelli, che ha portato agli studenti un bellissimo striscione di ringraziamento nei miei confronti. E questo progetto è un fare  concreto che li aiuta nella loro bellissima terra.
Dedico questa magia di oggi alla memoria dell’Ambasciatore Luca Attanasio, del Carabiniere e dell’autista vittime oggi di un attentato mortale in Congo a cui rivolgo le mie Preghiere. Lui ne sarebbe felice”.

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