Un’opportunità concreta di occupazione per le persone più svantaggiate e deboli che oggi cercano di proporsi al mercato del lavoro. Si tratta dei “Cantieri Lavoro”, progetto per il quale l’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte, guidato da Elena Chiorino, ha approvato una integrazione della dotazione finanziaria del bando, avviato ad ottobre 2021. Il progetto si è finalizzato al re inserimento lavorativo di persone disoccupate e in particolari in condizioni di svantaggio.
“Se a dicembre erano state finanziate 47 progettualità presentate dagli Enti Locali, con il nuovo stanziamento di bilancio, l’Assessorato finanzierà gli altri 30 che erano stati ammessi alla graduatoria, garantendo così l’inserimento di altre 59 persone, aggiungendosi alle più di 400 che erano state incluse e che da febbraio sono già state inserite nei cantieri di lavoro comunali. Nessuno escluso, quindi” scrive la Regione in una nota.
Per l’ Assessore al Lavoro Elena Chiorino: “E’ stata ampliata la platea dei beneficiari proprio perché si tratta di una misura che offre opportunità di lavoro a quella fascia di disoccupati che vivono in condizioni di particolare disagio sociale e maggiormente penalizzate dalla crisi innescata dalla pandemia. Un provvedimento concreto e non di assistenzialismo fine a se stesso, a supporto di cittadini in difficoltà che chiedono, legittimamente, la dignità del lavoro”. Per l’assessore le finalità della misura: “oltre a creare opportunità di re-inserimento lavorativo e sociale, il lavoratore può acquisire o consolidare le proprie competenze lavorative. Inoltre, diamo un supporto agli amministratori per garantire lo svolgimento di quei servizi essenziali troppo spesso difficili da garantire per risorse e personale ridotto”.
Più fondi per i cantieri di lavoro destinati ai disoccupati
Il nuovo stanziamento di bilancio, approvato venerdì scorso, dunque, ha permesso un’integrazione di oltre 216 mila euro: il bando prevedeva un investimento di oltre 1,7 milioni di euro. Come nella prima tranche, saranno i Comuni e le Unioni di Comuni a promuovere e realizzare nei propri territori progetti che comprenderanno prestazioni lavorative di carattere straordinario e servizi di sostegno utili al reinserimento nel mondo del lavoro, da attivarsi entro 60 giorni dal ricevimento della comunicazione di ammissione al contributo.
Chi può partecipare ai cantieri di lavoro
Spiega la Regione: La durata dei cantieri può variare dai 40 a 260 giorni e potranno parteciparvi disoccupati in particolare condizioni di disagio sociale e familiare con un’età uguale o superiore a 45 anni e con priorità a chi ha bassa scolarità; potranno essere inseriti anche coloro che sono in carico ai servizi sociali: chi è interessato può rivolgersi al proprio Comune o al Centro per l’Impiego di riferimento territoriale.
Le attività dei cantieri e l’indennità economica per i lavoratori
Le persone coinvolte nei cantieri di lavoro potranno essere impiegate in attività di rimboschimento, opere e servizi di pubblica utilità, piccola manutenzione del patrimonio e del verde pubblico, interventi nel campo dell’ambiente, dei beni culturali, del turismo o altri servizi pubblici. Potranno anche affiancare gli operai comunali nella pulizia di parchi gioco per bambini e in altre attività di ordinaria manutenzione dei beni pubblici. I progetti potranno essere integrati con percorsi di formazione finalizzati sia allo svolgimento delle attività di servizio pubblico, sia per l’acquisizione di competenze spendibili successivamente. I partecipanti ai cantieri percepiranno un’indennità pari a 35,17 euro per un totale di 7 ore giornaliere, sommati agli eventuali servizi integrativi di sostegno al reddito, come il buono pasto o il rimborso dei trasporti. Tutti coloro che saranno inseriti nei cantieri di lavoro saranno coperti da assicurazione Inail, Inps e RC e dotati di dispositivi di protezione individuale a seconda del tipo di prestazione lavorativa.
Ecco gli enti che attiveranno i cantieri nella seconda trance 2022
Provincia di Asti: Buttigliera d’Asti, Calliano, Cinaglio, Monastero Bormida, San Martino Alfieri, Scurzolengo, Unione Terre del Tartufo
Provincia di Alessandria: Arquata Scrivia, Fubine Monferrato, Giarole, Rosignano Monferrato, San Salvatore Monferrato
Provincia di Vercelli: Motta de’ Conti
Provincia di Novara: Ameno, Casalino, Gozzano, Romagnano Sesia
Provincia del Verbano Cusio Ossola: Cesara
Provincia di Cuneo: Cortemilia, Savigliano
Città metropolitana di Torino: Borgaro Torinese, Cambiano, Cantalupa, Collegno, Mazzè, Vinovo
Unione montana Valli Chisone e Germanasca
Siamo in, “concorrenza” con il RdC?
Premesso il “dovuto” : dar qualche soldo a chi non ne ha é sempre una cosa buona, la domanda che mi sorge è m’insorge spontaneamente é:
1 alcuni cittadini sfruttano “il pubblico”?.. oppure
2 il pubblico sfrutta alcuni cittadini?
(escluderei vi possa essere un equilibrio stabile).