“Come reagiscono i no vax che adesso ricovero in terapia sub intensiva, sotto ossigeno, nel mio reparto? Si mettono a piangere e si disperano”. E’ drastico il responsabile delle Malattie Infettive Silvio Borrè, l’uomo che durante la pandemia ha salvato centinaia di persone durante la fase acuta del Virus e che per questa ragione non riesce a spiegarsi, oggi, il rifiuto di ancora troppa gente a credere nella Scienza, nei vaccini.
Per lanciare un ulteriore appello alla popolazione vercellese che, per fortuna, in gran parte si è già vaccinata, è sceso in campo stamane, in una conferenza stampa convocata nella Palazzna dirigenziale, tutto il vertice dell’Asl: la direttrice generale Eva Colombo, la direttrice sanitaria Fulvia Milano, il direttore amministrativo Gabriele Giarola, la responsabile del Sisp e (Servizio Igiene e Sanità Pubblica) e del Servizio vaccinale dell’Asl Virginia Silano e, appunto, il dottor Borrè. Il messaggio forte lanciato in questo super vertice è stato chiaro: occorre assolutamente accelerare la somministrazione della terza dose e convincere gli scettici a fare la prima.
MONOCLOCALI, NUOVO APPELLO AI MEDICI: LE UTILIZZIAMO TROPPO POCO
Ma Borrè ha lanciato un chiaro messaggio anche ai colleghi della classe medica: i pazienti fragili, che hanno patologie o problemi che potrebbero aggravare il loro Covid (dal diabete all’obesità, per citarne solo un paio)i sin dalle primissime ore dall’accertamento della positività devono essere inseriti nel percorso delle monoclonali.
Purtroppo in Piemonte, rispetto a quanto avviene in altre Regioni italiani questa importantissima terapia che impedisce l’aggravarsi della malattia, con una semplice flebo della durata di poco più di un’ora, è stata utilizzata pochissimo: nella nostra regione, secondo i dati ufficiali dell’Aifa, sono stati trattati sinora solo 700 malati di Covid, contro i 3700 del Veneto, i 2900 del Lazio, i 1200 della lombardia. E la situazione nella nostra provincia parla di soli 44 pazienti trattati.
Secondo Borrè tutto ciò è semplicemente assurdo: “Non so più come dirlo ai medici e all’Usca: questa terapia è efficacissima e la nostra Asl può mettere a disposizione non solo le strutture indispensabili per fare queste semplici endovene, ma anche le strutture di trasporto per portare qui i malati: dopo la flebo, un’ulteriore oretta di controllo e poi si torna casa in ambulanza. Ma ripeto: dobbiamo essere contattati nelle primissime ore dall’accertamento del Covid, perché già dopo pochi giorni è troppo tardi. Una volta ricevuta la segnalazione, noi ci interfacciamo subito con Aifa e, dopo il via libera, procediamo”.
”Adesso – ha aggiunto il primario di Infettivologia – finalmente la Regione sta spingendo affinché questa terapia venga utilizzata anche nei Pronto soccorso. Noi l’abbiamo già fatto, e con ottimi risultati Anzi, visto che i farmaci erano disponibili solo presso le Aso, le Aziende ospedaliere, abbiano sottoscritto un accordo con quella di Novara e ora li abbiamo immediatamente disponibili anche noi”.
”Infine – ha detto – stiamo sperimentando anche le monoclonali da somministrare con una semplice iniezione intramuscolare, a domicilio, fatta dal proprio medico di famiglia. Stiamo fornendo tutti i dati necessari su questa sperimentazione alle autorità sanitarie e penso che, presto, questa cura possa diventare la regola in tutto il Paese”.
Alle parole di Borrè si sono associati tutti gli altri partecipanti alla conferenza stampa.
I DATI SUI VACCINI NELLA NOSTRA ASL
Son stati esposti dalla dott. Colombo, che ha premesso: “Abbiamo iniziato a vaccinare i medici il 31 dicembre del 2020 e a partire dal 2 gennaio successivo abbiamo vaccinato ogni giorno”. Su una popolazione di circa 171 mila persone (numero che ovviamente tiene conto anche degli under 12, che per ora non si potevano vaccinare) le prime dosi somministrate sono state 131.302, di cui 2.186 (e questo è un numero decisamente importante) dal 1° novembre scorso. Le seconde dosi sono a quota 120.649 le terze a 48.827. “A partire dal 16 dicembre. – ha continuato la dott. Colombo – inizieremo a vaccinare i bambini da 5 ai 12 anni, che sono circa 7.300”.
A proposito di no vax che si stanno convincendo a fari vaccinare, l’Asl ha riscontrato un aumento dell’80 per cento dele prime dosi, passate dalla media di dieci al giorno nei mesi di agosto-settembre agli ottanta attuali.
I RINGRAZIAMENTI A VACCINATORI E COLLABORATORI
L’Asl è riuscita a vaccinare a domicilio circa 1500 pazienti che non erano trasportabili agli hub e tutto ciò grazie ai medici e agli infermieri di famiglia e al proprio personale medico ed infermieristico. Il dott. Giarola ha detto che, grazie ai due recenti bandi aziendali, si è recuperata una decina di nuovo vaccinatori che sarà subito impiegata per le prime e per le terze dosi.
La dott. Colmbo ha ringraziato per la “preziosa collaborazione” fornita sia nei centri vaccinali sia a domicilio l’Auser, la Protezione Civile, la Croce Rossa e tutte le Associazioni che stanno supportando l’attività vaccinale.
I NUMERI E I PROVVEDIMENTI SUL PERSONALE NO VAX
Ad oggi, come ha ricordato la direttrice generale, sono 17 i dipendenti sospesi. “E dalla prossima settimana – ha aggiunto – sono previste ulteriori sospensioni”. Sono invece 95 le persone non dipendenti dell’Asl, ma essenziali nello svolgimento dei servizi sanitari, ai cui Ordini professionali è stata comunicata la mancata vaccinazione, con la conseguente sospensione dall’Ordine. Si tratta di medici, farmacisti, infermieri, oss, educatori professionali, psicologi, fisioterapisti, chimici e biologi. E sono questi i dati più avvilenti. “Per tutti noi – ha commentato Borrè – questa è una vera e cocente sconfitta”.
Ha aggiunto il direttore amministrativo: “I dipendenti, operatori sanitari e amministrativi, che hanno scelto di farsi sospendere dal servizio piuttosto che vaccinarsi prendano atto che, oltre a tutte le conseguenze personali che li hanno riguardati, hanno messo in grande difficoltà anche le persone che in questo momento devono svolgere i compiti di cui loro non possono più occuparsi”.
I RICOVERATI DI ADESSO (L’81 PER CENTO SONO NO VAX) E I MORTI: 13 IN QUESTA ONDATA
A partire da novembre, con una strategia calcolata, l’Asl ha scelto di mantenere free Covid l’ospedale di Borgosesia, tenendo disponibile il “Sant’Andrea” per affrontare la quarta ondata, quella in corso. Così all’interno dell’ospedale di Vercelli sono state create tre aree specifiche: la terapia intensiva (in cui attualmente ci sono due ricoverati), una in Malattie infettive, per pazienti che hanno bisogno di supporto respiratorio, una in Medicina (attualmente i posti disponibili sono quattordici) per pazienti che, pur ricoverati per altre patologie, siano risultati positivi al Covid.
Dai 58 pazienti Covid ricoverati in Malattie infettive da settembre – ha detto la dott. Colombo – l’81 per cento è risultato non vaccinato, e i decessi sono stato tredici.
LA SITUAZIONE NELLE SCUOLE
La situazione si sta facendo problematica perché dei 140 tracciamenti a causa della positività al Covid in corso, la maggior parte arrivano dalle scuole. “Ad oggi – ha detto la direttrice generale dell’Asl – abbiamo 38 classi in quarantena”.
CHE COSA SUCCEDERA’ DAL 15 DICEMBRE E LA SITUAZIONE DEGLI HUB VACCINALI
L’Asl di Vercelli ha ricordato che dal 15 dicembre scatta il super Green Pass obbligatorio (si va al lavoro solo se vaccinati, il tampone non basta più) per tutto il personale del comparto sanità (sanitari, tecnici e amministrativi) , docenti e personale amministrativo della scuola, militari, forse di polizia e polizia penitenziaria e personale del soccorso pubblico: per queste persone che non risulteranno vaccinate scatterà l’immediata sospensione dal lavoro e non potranno essere ricollocate in altre mansioni.
Sempre dal 15 dicembre la durata del green pass scenderà da dodici a nove mesi. Ha precisato la dottoressa Silano: “Coloro il cui certificato vaccinale è in scadenza nelle 72 ore, potranno fare l’accesso diretto alle nostre sedi vaccinali di Caresanablot e di Borgosesia tutti i giorni dalle 14,30 alle 16,30. Nessun accesso diretto, invece nella sede di Santhià”.
E, a proposito dei centri vaccinali, quelli di Caresanablot e Borgosesia sono attivi tutti i giorni, quello di Santhià invece, dal venerdì alla domenica. Inoltre sono stati attivati Centri vaccinali anche ad Alagna e Pray, dove l’accesso è però previsto solo su convocazione dell’Asl.
DOSI BOOSTER
L’Asl ha provveduto a vaccinare con la terza dose gli over ottantenni, Rsa comprese, e sta procedendo con le convocazioni per le dosi booster dei cittadini dai 60 ai 79 anni. Le persone non ancora chiamate devono scrivere alla email [email protected], oppure chiamare i numeri 3346211743 o 3669357045 dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 17.
TAMPONI
L’Asl prosegue il servizio dei tamponi molecolari gratuiti per attestare la guarigione dei soggetti inviati dai medici di famiglia o dal Sisp oppure pr accertamenti. A Vercello Vengono eseguiti presso la Piastra ambulatoriale dal lunedì al venerdì, dalle 15,30 alle 17,30; sabato e domenica dalle 11 alle 13. A Borgosesia, presso il pit stop dell’ospedale, da lunedì alle domenica, dalle 13 alle 15.
L’Asl non fa più i tamponi a pagamento per chi non si vuole vaccinare, mentre il servizio, con gli stessi orari indicati qui sopra, resta a disposizione di coloro che hanno la necessità di viaggiare per lavoro.
Edm
“i no-vax” hanno ormai sostituito “i fascisti” nell’immaginario degli italiani e anche di tanti politici nazionali .. al punto che è normale concludere in un paese che garantirebbe la libertà di cura, con :
“L’Asl non fa più i tamponi a pagamento per chi non si vuole vaccinare!”
Io non entro nel merito dei discorsi specifici .. ma non è detto che i si-vax se la passino bene .. anche da noi come nei si faranno prima o poi due righe di conti e “persino” al Senato qualcuno ci sta pensando:
https://www.youtube.com/watch?v=gxS8s5oaV3s&feature=emb_logo
https://dailytelegraph.co.nz/news/pfizer-document-concedes-that-there-is-a-large-increase-in-types-of-adverse-event-reaction-to-its-vaccine/
Ci si può persino salvare dall’influenza covid-19 o 20 che sia- senza andare in HS x farsi intubare ? ORA pare di si .. ma non diciamolo a nessuno e .. con l’avvertenza che parla un altro complottista, leggiamo:
https://far-falla.com/approvazione-dellivermectina/
Mi chiedo se l’81% di non vaccinati era con 0 dosi (il no-Vax della “letteratura” ) oppure aveva fatto una sola dose o due e non due o tre quando previste 2 o 3, oppure se non erano passate le due settimane dalla somministrazione.. dico ciò perché la circostanza indecorosa venne riscontrata in altre regioni. I 15gg hanno dato luogo in quelle regioni persino a morti-no-Vax!
È pure domando a me stesso se i 13 non conosciuti dalla stampa che purtroppo sono deceduti erano come parrebbe di poter intuire dei no Vax “autentici”.. io per puro-caso credo di conoscerne uno.. spero non 2.
.. “ma erano vaccinati”.. quindi forse mi sbaglio.