Dopo Bergamo, un altro “Golgota” per Olmo che domani sarà a Bucha

Olmo, Angela Oliviero, Serena Rubini e Antonella Rossi oggi nella comunità di disabili a Vinnitsya

Il 17 aprile 2020, accompagnato dal segretario dei medici di famiglia vercellesi Gianni Scarrone e scortato dalle Voloire della “Scalise”, Carlo Olmo si recò a portare le allora salvifiche e introvabili mascherine Ffp2 a Bergamo, definito dal vescovo della città orobica “Il Golgota d’Italia”.

Domani, due anni e pochi giorni dopo, ci sarà un altro “Golgota” ad attendere il Lupo Bianco ed i volontari che lo accompagnano nella sua terza missione “per” l’Ucraina nonché la prima “in” Ucraina: infatti Olmo, dopo una tappa a Kiev, e prima di arrivare a Kmelnitzh, passerà da Bucha, la cittadina delle brutalità innominabili degli invasori, la cittadina delle fosse comuni.

Olmo con Scarrone il 17 aprile 2020 a Bergamo, mentre riforniscono di mascherine i medici orobici

Già provato da ciò che ha visto oggi in un ospedale militare, ma anche sollevato per essere riuscito a portare aiuti ad alcuni ragazzi disabili a Vinnitsya, Olmo domani sosterà su una delle fosse comuni di Bucha, dove un sacerdote greco ortodosso lo accompagnerà a conficcare una piantina su una fossa comune. Un gesto emblematico di forte impatto, se si pensa a che cosa è accaduto lì solo poche settimane fa.

Pensiamo di non andare tanto lontano dal vero nell’affermare che Olmo e gli altri volontari che lo seguono in questa missione siano i primi vercellesi a visitare direttamente le città ucraine massacrate e poi abbandonate dall’esercito di Putin.

Consegnati gli aiuti (alimenti e medicinali), il pullman vercellese uscirà quindi dall’Ucraina passando dal confine polacco.

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