Benessere psicofisico degli anziani alla Casa di Riposo: per un solo voto respinta la mozione del Pd

Per un solo voto, 12 contro 11 (e tre astenuti), la maggioranza, in questo caso formata dal sindaco, dai consiglieri leghisti e di Fratelli d’Italia (perché le due consigliere di Cambiamo con Toti hanno votato a favore e Forza Italia si è astenuta) hanno bocciato la mozione sulle misure a favore del benessere psicofisico degli ospiti della Casa di Riposo di Vercelli proposta dal Pd e dal Gruppo Vercelli per Maura Forte.

Una bocciatura francamente incomprensibile. Di solito, infatti, mozioni del genere, pur proposte dalla minoranza, vengono emendate dalla maggioranza finché non ci si ritrova su un testo condiviso, che viene poi votato. Rimane la domanda su che senso abbia avuto bocciare una richiesta rivolta al Cda della Casa di Riposo di trovare soluzioni che consentano agli ospiti della struttura di piazza Mazzini di “implementare misure che consentano un maggior contatto fisico ed emotivo tra gli ospiti e i propri cari, garantendo in primis la sicurezza”.

Bocciando questa mozione e sostenendo che il problema non sia del Cda e che, addirittura, si correrebbero dei rischi sanitari nel muoversi sul modello di Castelfranco Veneto alla realizzazione della “stanza degli abbracci –  modello che, come ha acutamente osservato dalla consigliera di maggioranza Tullia Babudro viene riproposto in regioni (come Veneto, Liguria e Lombardia) amministrate dal centrodestra – si è data l’impressione di accantonare un problema enorme, come se la più autorevole assemblea elettiva cittadina dovesse disinteressarsi della questione, demandandola ad altri enti o istituzioni (l’Asl, le Cabine di regia provinciale e regionale, etc.). Il tutto con motivazioni che lasciano il tempo che trovano: quella che bisogna assolutamente evitare di far crescere i contagi e che, a differenza della Casa di riposo “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto, in quella di Vercelli gli autosufficienti sono solo il 20 per cento degli ospiti (18 su 76). Ma anche se fosse una percentuale minore, perché evitarle questa chance?

L’esito dei voto, davvero raggelante, di stasera, fotografa erroneamente una maggioranza (nella fattispecie Lega e Fratelli d’Italia) arida, senza cuore. Eppure sappiamo benissimo che non è così, che alcuni consiglieri hanno sofferto e stanno soffrendo sulla loro pelle il problema del drammatico distacco dai loro anziani. E allora perché, ci domandiamo, e lo domandiamo soprattutto al sindaco, non emendare la mozione, non trasformarla in un documento condiviso? Aggiungendo – e non è un particolare trascurabile – che il Cda e la direzione della Casa di riposo stanno già cercando soluzioni per far sì che almeno visivamente il contatto fra ospiti e familiari venga ristabilito? Bastava dare un’occhiata al nostro articolo di stamane (leggi qui).

Durante il dibattito (che ha avuto tra i protagonisti l’avvocato Roberto Scheda, battagliero come non mai perché da decenni in prima linea sui problemi della Casa di riposo e degli anziani, in generale), Alberto Fragapane, capogruppo del Pd, ha chiarito che la mozione suggeriva la soluzione Castelfranco Veneto, ma non come unica e insostituibile. Come ha ben sottolineato Piero Boccalatte di SiAmo Vercelli, “non era prendere o lasciare fra Stanza degli abbracci sì o Stanza degli abbracci no”. E se così poteva parere, ripetiamo, c’era sempre modo di rivedere la mozione, ritoccandola, tutti assieme. Invece qui, Lega e Fratelli d’Italia hanno imposto la forza dei numeri spuntandola per un solo voto (al momento di esprimersi tra l’altro erano assenti per cause di forza maggiore Paolo Campominosi di Voltiamo pagina, Carlo Nulli Rosso del Pd e Alfonso Giorgio di Vercelli con Maura Forte) il che, per una coalizione che, in teoria, dispone di una maggioranza blindatissima, è una sconfitta politica bell’e buona. E se fossero stati presenti i tre consiglieri di minoranza (ma non c’etano gli smartphone per avvisarlo?) la sconfitta sarebbe diventata una Waterloo.

Ecco di seguito la mozione che è stata respinta. Giudichino i nostri lettori se non poteva essere ritoccata, migliorata, nell’interesse degli anziani, ma anche di tutti i cittadini che vogliono bene ai loro vecchi e che, un domani, saranno a loro volta vecchi.

Premesso che

  • Lo Statuto organico dell’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Casa di Riposo di Vercelli, approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 008 del 07/03/2019 prevede che:
    • l’Azienda sia retta da un Consiglio di Amministrazione composto cinque membri, di cui 4 nominati dal Comune di Vercelli (art. 7)
    • il CDA “è l’organo di direzione politica, definisce gli obiettivi ed i programmi da attuare, verifica la rispondenza della gestione amministrativa alle direttive impartite. (…) delibera su tutti gli argomenti che interessano l’Azienda;  ratifica i provvedimenti d’urgenza adottati dal Presidente (art. 9)

Preso atto

  • Del Decreto del Sindaco N. 1 del 31/01/2020, avente ad oggetto NOMINA DI N. 4 COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA CASA DI RIPOSO DI VERCELLI

Considerato che 

  • Gli ospiti delle RSA, oltre alla preoccupazione e al pericolo legato alla diffusione del virus Covid-19, si ritrovano in condizioni di ulteriore fragilità, in quanto fortemente segnati dal distacco dai propri cari dovuto alle misure sanitarie, indispensabili per garantire la loro sicurezza

Ritenuto che

  • L’adozione di misure a favore del benessere psico-fisico degli ospiti delle RSA possa rappresentare un concreto aiuto per consentire a loro di affrontare meglio questa situazione drammatica
  • Il contatto fisico con i familiari può aiutare i pazienti a godere di un maggiore benessere mentale ed emotivo, fondamentale in condizioni normali e utile anche per affrontare meglio lo stress legato alla diffusione della pandemia

Tenuto conto

  • Che nella casa di cura Domenico Sartor a Castelfranco Veneto è stata istituita una “stanza degli abbracci”, ossia uno spazio in cui, attraverso una tenda di plastica anti contagio, gli ospiti della struttura possono vedere e riabbracciare in sicurezza i propri cari 

Impegna il Sindaco e la Giunta a

  • Invitare i componenti del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo di Vercelli a valutare se vi siano le condizioni in termini di personale e spazi per implementare misure che consentano un maggiore contatto fisico ed emotivo tra gli ospiti e i propri cari, garantendo in primis la totale sicurezza
  • In quest’ottica valutare la possibilità di istituire una “stanza degli abbracci” analoga a quella presente nella casa di cura di Castelfranco Veneto

 

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1 commento

  1. Motivi di opportunità politica avrebbero consigliato di emendare, facendo propria la retorica buonista prevalente a sinistra quanto a destra? E’ stato chiesto e spiegato il tutto ai 18 ricoverati autosufficienti e questi li hanno guardati increduli? (non penso che tale indagine sia stata compiuta). Gli autosufficienti in genere a Natale vengono degnati di interesse dai parenti e sotto le feste vengono accolti e abbracciati a casa propria durante il cenone? Si e’ semplicemente voluto porre un limite al ridicolo? Evitare responsabilità in caso di contagio-ballerino (i tamponi sono inaffidabili e privi di valore diagnostico ma vengono usati come se l’avessero). INFINE: si pensava (chi?) di andare in minoranza “grazie” ai 3 assenti?

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