Il centrodestra replica al Pd sulla questione George Zaki: “La loro è solo propaganda”

È arrivata in serata la reazione del centrodestra vercellese, affidata a una nota, alle polemiche sollevate dal Pd per l’approvazione oggi in consiglio comunale di un ordine del giorno, proposto dal Gruppo Fratelli d’Italia, con cui, tra le altre cose, si invitano il sindaco e la giunta “a valutare la possibilità di intitolare una via, una piazza o uno spazio pubblico cittadino al professor Samuel Paty, decapitato per aver promosso momenti di riflessione scolastica sui temi della libertà di espressione” (leggi qui). Per il Pd, con tale approvazione, “la maggioranza di centrodestra di Vercelli ha voltato nuovamente le spalle a Patrick George Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna che dal 7 febbraio è in carcere in Egitto, rifiutando il nostro emendamento oggi in consiglio comunale”.

Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sottolineano in una nota che per loro quella del Pd è solo propaganda, dicono: “Leggiamo con stupore la propaganda di sinistra che imputa al centrodestra di aver voltato le spalle allo studente egiziano attribuendo alla coalizione, che amministra questa città, di non voler difendere la libertà di espressione” – scrivono. Poi aggiungono: “È appena il caso di evidenziare che l’ordine del giorno, votato oggi in Consiglio Comunale, condanna fermamente i fenomeni eversivi di matrice islamica, da ultimo la decapitazione del professor Samuel Paty avvenuta in Francia, invitando il Sindaco alla possibilità di valorizzare il dialogo con le comunità islamiche vercellesi, coinvolgendo gli studenti sui temi in argomento e sull’importanza fondamentale della tutela della libertà di espressione e valutando la possibilità di intitolare una via al professore francese.
È di tutta evidenza che le richieste formulate dalla sinistra vercellese nulla hanno a che fare con la condanna del terrorismo di natura islamica poiché lo studente egiziano è detenuto non da una organizzazione terroristica ma da uno Stato straniero riconosciuto da tutti gli altri Stati, compreso quello italiano: è indiscutibile che la libertà di espressione non è qui messa in discussione così come l’identità occidentale del nostro Paese”.

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