“Ricordi? Proprio qui (una volta) sbocciavan le violette”. Mentre adesso…

“Ricordi, sbocciavan le viole…?”. Cantava De Andrè. Nella fattispecie, le violette. Erano quelle che, in base ad un accordo sottoscritto dal Comune con la direzione della Casa circondariale (ad esempio ai tempi dell’assessorato all’Ambiente retto da Antonio Prencipe)  i detenuti coltivavano da settembre a dicembre, nei basamenti delle tamerici, gli alberi di reminiscenza dannunziana, che costeggiano tutto il muro di cinta del cimitero di Billiemme sulla strada che poi conduce verso Asigliano.

Adesso le violette (anche per la stagione) non ci sono più: al loro posto un deprimente spettacolo di erbaccia secca, che testimonia tanta, ma proprio tanta trascuratezza. Per chi entra in città da quella parte una visione davvero deprimente. Le violette, adesso, sono impossibili, ma qualcos’altro di meno squallido dell’erbaccia, no?

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2 Commenti

  1. e le piccole viole??
    .. non posso vietarmi di inserire la registrazione live con De Andrè .. anche se certamente alla sinistra di oggi risulta per lo più del tutto ESTRANEO .. SPERIAMO NEL MIRACOLO dell’aiuola .. almeno un piccolo spezzone di miracolo come questo piccolo video:
    ..
    Fabrizio De Andrè – La canzone dell’amore Perduto live [Raro]
    https://www.youtube.com/watch?v=oiScIqEWVOY

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