Avital ha stregato il Civico, e stasera lo “Scrigno” di Mongiano al Dugentesco

Al termine del meraviglioso concerto di sabato al Civico, il mandolinista Avi Avital, ormai adottato honoris causa dal pubblico viottiano, si è rivolto al quintetto che lo ha accompagnato con queste parole: “Ho suonato con delle persone geniali”. E queste persone sono la violinista pure vercellese honoris causa Giulia Rimonda, il vercellesissimo violoncellista Giorgio Lucchini, il violinista amaricano Alexander Goldberg, il contrabbassista Tommaso Fiorini e il percussionista viennese di origine egiziana Amir Wahba.

Con Avital hanno eseguito un concerto memorabile che ha proposto anche un adattamento per mandolino e orchestra d’archi, realizzato ovviamente da Avital, della Romanza dal Concerto numero 4 di Viotti, romanza con tanto di cadenza realizzata ad hoc. Spettacolari i duetti con Giulia Rimonda e con il percussionista Amir Wahba. Al termine, applausi ininterrotti e bis di Bartòk.

E stasera al Dugentesco, alle 21, altro importante appuntamento con “Lo scrigno e l’anima”, l’opera teatrale di Giovanni Mongiano dedicata al suo compaesano (di Fontanetto Po) Giovan Battista Viotti. 

Sono quasi dieci anni che, con il suo Teatro Lieve, Mongiano mette in scena questo, bellissimo, coinvolgente, toccante lavoro in cui egli coglie il suo illustre compaesano, Giovan Battista Viotti ormai anziano e carico ricordi che affiorano nella memoria non più lucidissima, al suo ritorno a Londra, nel 1822, dopo le dimissioni da direttore del Teatro dell’Opera di Parigi. Ospite della famiglia Chinney, Viotti (interpretato dallo stesso Mongiano) confida alla cameriera di casa Chinney, Margaret (Anna Mastino), i ricordi che affiorano anche grazie alla sua musica eseguita dai musicisti che i Chinney gli hanno messo signorilmente a disposizione per riempire le sue lunghe giornate del crepuscolo della vita (morirà appunto a Londra due anni dopo).

Dai dialoghi con la cameriera e dalle evocazioni musicali, emergono i grandi successi in tutt’Europa (ma soprattutto a Parigi) ed i personaggi incontrati: da Maria Antonietta e Caterina di Russia. In pratica, Viotti ripercorre in tal modo, tutta la sua straordinaria vita, fatta di trionfi, anche di dolori lancinanti e di tragedie, come la precipitosa fuga da Parigi per sfuggire (lui, il massimo musicista della corte di Luigi XVI) alla feroce repressione della Rivoluzione francese.

E poi, le musiche acconce della Ducale, ad impreziosire il tutto.  Il biglietto costa 10 euro, otto il ridotto.

Intanto incominciamo a ricordare che sabato prossimo, sempre al Dugentesco e sempre alle 21, andrà in scena (sempre con un ensemble della Ducale) un’altra opera teatrale su Viotti concepita da Mongiano: si intitola “Viotti alla Corte di Maria Antonietta” e racconta le fortune del violinista fontanettese nella Francia di Luigi XVI dove era il violinista più celebrato dell’epoca.

E a proposito della prossima settimana non dimentichiamo il concerto gratuito di domenica prossima al Civico (inizio alle 17) con la la Fanfara dl 3° Reggimento dei Carabinieri “Lombardia”, diretta dal maresciallo capo Andrea Bagnolo. Durante il concerto, Guido Rimonda, con il suo Stradivari, eseguirà, sempre con la Fanfara, il “Tema e Variazioni in do maggiore” di Viotti, che non è altro che la “Marsigliese”.

Il resto del programma – di grande fascino e divertimento – prevede l’esecuzione di musiche di Corea, Gershwin, Novara, Morricone, Sousa, Strauss, Zawinul e altri.  

Per poter assistere al concerto è necessario andare al Viotti Club di via Galileo Ferraris a recuperare i biglietti gratuiti. Gli abbonati al Viotti Festival potranno farlo nel pomeriggio dell’8 e 9 maggio, presentandosi con il proprio abbonamento; i non abbonati potranno ritirare i biglietti residui nei due giorni successivi, il 10 e 11 maggio, fino ad esaurimento dei posti.

Edm

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