Parte dal magazzino di Vercelli il progetto nazionale pensato da Amazon per favorire l’inserimento lavorativo di rifugiati provenienti da Paesi in guerra e arrivati in Italia come profughi.
Nella giornata di giovedì è stato firmato l’inserimento con contratto a tempo indeterminato di sette rifugiati, provenienti da Paesi in stato di guerra, presso il centro di distribuzione di Vercelli.
“Questo progetto, in linea con i valori di inclusione e promozione delle diversità propri di Amazon – speigano in una nota dall’azienda americana -, ha permesso ai rifugiati di acquisire esperienza lavorativa e nuove competenze nel loro nuovo Paese. Il buon esito di questa iniziativa è stato reso possibile dal contributo delle diverse parti coinvolte in tutte le fasi del progetto, dal momento dell’identificazione dei beneficiari attraverso la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità all’inserimento attraverso Adecco presso il sito di Vercelli, compreso l’impegno quotidiano per facilitare l’inserimento dei rifugiati sia sul luogo di lavoro, sia nella vita della comunità fuori dal magazzino”.
Le storie dei rifugiati hanno tutte un aspetto in comune: l’esodo, per necessità, dal proprio Paese d’origine, teatro di conflitti armati.
“Nel mio paese, il Mali, la guerra civile va avanti dal 2012” spiega Boubacar Sissoko, 24 anni, tra i neo-assunti presso il centro di Vercelli. Ha dovuto abbandonare sua sorella di 20 anni, mentre i genitori sono scomparsi da tempo: dopo una tappa in Libia, è sbarcato a Lampedusa, per poi approdare infine a Vercelli. “Il mio primo lavoro in Italia è stato il lavapiatti, poi il magazziniere, un po’ qui e un po’ là. Niente di fisso, nessuna certezza. Così quando ho firmato il contratto con Amazon ho pensato: ‘Adesso ce l’ho fatta davvero’. È una data che non scorderò mai. Come quella del mio arrivo in Italia”.
Oggi Boubacar ha un impiego a tempo indeterminato come operatore di magazzino nel centro di distribuzione Amazon di Vercelli e si occupa del carico e scarico merci.
“Fin dai primi colloqui, in tutti i candidati abbiamo riscontrato tanta umiltà e voglia di fare e imparare,” dichiara Elena Bertaggia, recruiter presso Adecco, che nell’estate 2018 in collaborazione con la Fondazione Adecco per le Pari Opportunità ha avviato la collaborazione con Amazon per questo progetto. “La nostra è una fondazione privata nata nel 2001 con l’obiettivo di rendere più inclusivo il mondo del lavoro, attraverso un modello a rete che mette in contatto aziende e associazioni, e questa attività ne rappresenta l’essenza principale” spiega Bertaggia.
“Il progetto è stato accolto positivamente dai nostri dipendenti, sin dal primo giorno, dimostrando che la diversità e l’inclusione sono valori chiave tanto per l’azienda quanto per i nostri dipendenti. Siamo orgogliosi di contribuire all’integrazione sociale dei rifugiati: questo progetto è stato un successo per loro, per i nostri dipendenti e per la comunità locale. A partire dal prossimo anno verrà esteso a tutti gli altri centri di distribuzione Amazon In Italia”, ha commentato Francesco Ferrari, responsabile delle Risorse Umane del sito Amazon di Vercelli.
E anche il sindaco di Vercelli, Andrea Corsaro, si è espresso su porgetto di inclusione di Amazon: “Si tratta di un importante progetto di integrazione sociale – ha detto. Avere aziende sul territorio che contribuiscono all’integrazione di persone svantaggiate sicuramente costituisce un notevole contributo per il sistema, fornendo nuove opportunità per chi si trova in difficoltà“.