Alla Casa del Clero festeggiati i 103 anni di Amelia, che ne dimostra almeno venti di meno

La torna per Amelia Bedendi (foto Greppi)

 

Originaria di Adria, in provincia di Rovigo, Amelia Bedendi eri arrivata nella nostra provincia, al seguito della famiglia, poco meno di cent’anni fa, stabilendosi ad Oldenico, dove aveva poi sposato il suo Pio Ferraris, messo comunale, venuto a mancare nel 1994. Da allora aveva continuato a badare a sé stessa, coltivando con cura e passione il suo orto e l’ha fatto fino a sei anni fa, quando ha scelto di andare a vivere nella Casa del Clero di Vercelli.

Amelia tra Antonella Zappino e l’arcivescovo Arnolfo (Greppi)

Il 2 settembre del 2019, poco prima che scoppiasse la pandemia, nell’istituto di piazza D’Angennes s’era recato anche il sindaco Corsaro, per celebrare i suoi 100 anni. Poi il Covid, il silenzio. Ma ecco che, dopo tre anni, venerdì la festa è ripartita perché di anni Amelia ne ha compiuti 103. L’alacre direttrice della Casa di riposo di piazza D’Angennes Antonella Zappino ha deciso di organizzare un pomeriggio speciale per Amelia, coinvolgendo tutti gli ospiti della struttura, che sono più di tenta, tutto il personale e un invitato d’eccezione, l’arcivescovo monsignor Marco Arnolfo, felice di festeggiare Amelia perché, come ha detto, la vede tutte le mattine, di buon’ora nel bel parco arcivescovile, che è proprio a ridosso della Casa del Clero.

Foto di gruppo per la signora Amelia con il personale della struttura di piazza D’Angennes

Una volta arrivato a Vercelli, quando la Casa del Clero ospitava ancora gli anziani sacerdoti, l’arcivescovo aveva ordinato subito lavori opportuni per far sì che gli ospiti della Casa di riposo, allora religiosi, ora laici, potessero usufruire facilmente del suo parco. Scelta che si è dimostrata non solo felice, ma addirittura perfetta in tempo di Covid. E tra coloro che da sempre ne hanno approfittato, c’è appunto Amelia.

Se avete presente che cosa significhi avere 103 anni, cancellate subito dal pensiero l’immagine della povera vecchietta, che si regge a stento, che dev’essere continuamente assistita. Confessiamo di avere avuto questi pensieri pure noi, al momento di varcare la soglia della struttura di piazza D’Angennes, per assistere alla festa. Amelia Bedendi non è entrata  nel salone portata da qualcuno in carrozzella, ma, letteralmente, quasi a passo di corsa, felice e commossa. Le ha detto l’arcivescovo: “Sono appena tornato a Lourdes, ma il vero miracolo l’ho trovato qui”. E poi ha donato alla signora Amelia un Rosario della Vergine di Lourdes.

Oltre all’arcivescovo, e a tutti gli ospiti della Casa di riposo, c’erano anche due parenti di Amelia: la nipote Rosangela e la pronipote Marisa. Ha detto Antonella Zappino: “Gli ultimi due sono stati anni molto difficili, ma ora sono felice di dire che ad Amelia anche il Covid ha fatto un baffo”. Poi la festa, ovviamente con la torta e un rinfresco davvero principesco.

Il prossimo 5 ottobre sarà la volta di un’altra celebrazione, quella per i cent’anni di un’altra ospiti, Maria Pitaro.

EDM

Ecco altre immagini di Renato Greppi del pomeriggio di venerdì alla Casa del Clero

 

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1 commento

  1. La signora di 103 anni fa (era il 1919) si fece raccontare, fresca-fresca, la prima guerra mondiale .. poi vide la seconda .. ora è possibile che dopo l’interruzione del Covid .. dovremo attendere la fine della Terza Guerra per renderLe visita, attraverso il Sindaco, essa potrà ancora chiamarsi Gioventù .. e dovrà certamente accompagnare la nipote .. sostenendola nel cammino!
    ..
    Achille Togliani – La signora di trent’anni fa
    https://www.youtube.com/watch?v=y9ll4CBEPCM

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