Al Sant’Andrea si può donare il sangue del cordone ombelicale: la prima vercellese a farlo ha 34 anni

Nella foto Paola Locarni con il marito e la figlia. La prima mamma ad aver donato il sangue del cordone a Vercelli.

Anche a Vercelli, grazie al percorso avviato con il lavoro congiunto del reparto di Ostetricia e Ginecologia, diretto dalla dottoressa Nicoletta Vendola, e dal reparto di Medicina Trasfusionale, diretto dalla dottoressa Maria Grazia Cianci, è diventato possibile donare il sangue del cordone ombelicale alla nascita del proprio figlio. Come lo ha definito la stessa Asl si tratta di “Un prelievo prezioso che contribuisce a dare un aiuto concreto al prossimo”. Un gesto di attenzione e sensibilità che permette soprattutto di dare una speranza a chi è affetto da gravi malattie o ha bisogno di un trapianto.

 

“La donazione del sangue cordonale – sottolinea il direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia di Vercelli Dott.ssa Nicoletta Vendola – è un tassello molto importante nel percorso che abbiamo strutturato per dare alle mamme che partoriscono nel nostro ospedale un’assistenza completa sotto più punti di vista. Quella che oggi siamo in grado di offrire è una possibilità che rende il momento del parto ancora più speciale offrendo loro anche la prospettiva di essere protagoniste di un significativo gesto di solidarietà”.

 

Un progetto, concretizzato con il lavoro congiunto della medicina trasfusionale e dell’ostetricia e ginecologia, che ha visto in questi mesi il personale impegnato in corsi di formazione specifici per acquisire tutte le competenze e le informazioni necessarie.

 

“La mamma che sceglie di aderire al progetto – afferma la dott.ssa Maria Grazia Cianci, direttore del servizio trasfusionale – in sinergia con l’Ostetricia e Ginecologia fissa un appuntamento con il proprio compagno o marito presso il Servizio Trasfusionale. Qui viene presa visione di tutta la documentazione prevista e redatta dal “Registro nazionale Italiano Donatori Midollo Osseo” IBMDR (Italian Bone Marrow Donor Registry and Italian Cord Blood Network ). Il sangue cordonale (SCO) è un prodotto biologico di origine umana e per tale ragione è necessario che i futuri genitori si rendano disponibili ad un colloquio individuale, strettamente riservato, con un medico specialista in medicina Trasfusionale vincolato al più rigoroso segreto professionale, per la valutazione dell’idoneità alla donazione di cellule staminali emopoietiche”. La sacca raccolta al momento del parto viene consegnata al Servizio Trasfusionale che, dopo aver verificato la documentazione di accompagnamento e aver visionato la sacca, provvede ad inviarla a Torino presso la “SSD Banche Tessuti e Bioconservatorio” Città della Salute e della Scienza”.

 

Come detto il percorso che consente alle neo mamme di donare il sangue del loro cordone ombelicale è iniziato a Novembre.

 

La prima vercellese ad avere aderito, entusiasta, a questa lodevole iniziativa si chiama Paola Locarni, 34 anni, che da neo mamma ha compiuto questo gesto di solidarietà. Non solo ha anche acconsentito a raccontare la sua storia, per far capire l’importanza del suo gesto.

 

La prima donazione cordonale di Vercelli è dunque avvenuta il 26 Novembre scorso. Paola Locarni, ha scelto di compiere questo gesto quando ha messo al mondo la sua bimba. “Ho letto per la prima volta su internet della possibilità di donare il sangue cordonale, spiega Paola. In seguito ho chiesto informazioni alle ostetriche durante il corso pre parto e loro mi hanno detto cosa e come fare. È lì che ho deciso che mi sarebbe piaciuto poter compiere questo gesto. È stata una decisione naturale, spontanea che sento di consigliare a tutte le future mamme che ne hanno la possibilità”.

 

La donazione, per poter essere realizzata, prevede più step. Tra la 30 – 32 settimana di gestazione le future mamme che fossero interessate possono fissare un primo colloquio con le ostetriche; in un secondo momento, coincidente con il periodo 32 – 35 settimane, vi è il confronto con il centro trasfusionale per comprendere se vi siano le condizioni potenziali per essere sottoposti al prelievo. Il giorno effettivo del dono è quello del parto: quando il bambino nasce e il cordone è reciso viene raccolto il sangue che scorre all’interno.

 

Il sangue contenuto nel cordone ombelicale (SCO), raccolto al momento del parto, rappresenta una preziosa sorgente di cellule staminali emopoietiche, quelle stesse cellule che sono contenute nel sangue periferico e nel midollo osseo e che sono capaci di generare le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine). Il sangue cordonale può essere utilizzato – come il midollo osseo e le cellule staminali del sangue periferico – per effettuare il trapianto in pazienti affetti da molte malattie ematologiche (leucemie, linfomi) e da malattie genetiche come l’anemia mediterranea o Morbo di Cooley.

 

Il cordone ombelicale, inoltre, fanno notare dall’Asl, è ricco di cellule staminali in grado di riprodursi: queste cellule possono essere congelate e conservate per tutti coloro che ne hanno bisogno e che non hanno donatori tra i famigliari. Quando vengono trapiantate in un altro organismo aiutano a curare numerose malattie, in particolar modo quelle del sangue.

 

Dall’Asl fanno sapere che per qualsiasi informazione su tale processo di donazione basta contattare:

– Ostetricia e Ginecologia di Vercelli, telefonare dal lunedì al venerdì dalle 14:30 alle 16:30 oppure al n. 0161593889

– Ambulatorio Diagnosi Prenatale 0161593563 – Servizio Trasfusionale 0161593423.

 

 

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