Al Museo Leone si parla di Innocenzo III e Federico II

Terza e ultima lezione del ciclo “Intorno a Guala”, pensato in occasione degli ottocento anni dell’abbazia di Sant’Andrea e della mostra sulla Magna Charta in Arca. Domenica 12 alle 17.30 il Museo Leone ospiterà “Innocenzo III e il giovane Federico II: la Magna Charta tra papato e impero”. Il costo della lezione è di 5 €. Prenotazione consigliata ma non necessaria allo 0161.253204 o 348.3272584

La lezione, che sarà curata a due voci da Luca Brusotto e Riccardo Rossi, avrà il compito di scoprire i due personaggi chiave della storia europea degli inizi del 1200. Due uomini dalle biografie eccezionali le cui gesta e le cui mire politiche si intrecciano anche con le vicende legate al famoso documento in mostra a Vercelli.

Innocenzo III, il papa che si fece re, imponendo il potere temporale della chiesa in un momento nel quale la crisi inglese era solo una delle tante, tra le continue sconfitte dei Crociati in Terrasanta, l’avanzare dell’eresia catara che scuoteva l’Italia e sud della Francia e i difficili rapporti con l’Impero, avrà il suo contraltare in Federico II, all’inizio del Duecento giovanissimo Imperatore del Sacro Romano Impero, dapprima suo protetto poi suo rivale, una volta sconfitto, nel 1214 alla battaglia di Bouvines, l’usurpatore Ottone IV.

Con il conseguente scoppio della crisi inglese che porterà alla concessione della Magna Charta anche Federico inizierà a far sentire la sua voce, la voce di uno dei più grandi sovrani che segnerà la storia italiana ed europea per molti secoli anche dopo la sua morte avvenuta nel 1250.

Ricordiamo inoltre che sempre al Leone prosegue fino a 9 giugno la mostra “Sant’Andrea di Vercelli nei disegni di Carlo Emanuele e Edoardo Arborio Mella e il cofanetto di Guala Bicchieri”, con le 29 tavole acquerellate raffiguranti la basilica e opera del conte Carlo Emanuele Arborio Mella e del figlio Edoardo che le realizzarono in occasione dei lavori di restauro.

Assieme ai disegni, la mostra, mira alla valorizzazione di un’opera permanentemente esposta in Museo: il cofanetto con medaglioni smaltati di manifattura limosina parte del tesoro che il cardinale Guala Bicchieri donò all’abate di Sant’Andrea Tommaso Gallo nel 1224 e che Camillo Leone acquistò poi sul mercato antiquario nel 1883. Il prezioso scrigno è l’unico oggetto appartenuto al cardinale ancora presente a Vercelli.

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