Ai domiciliari si incontrava con pregiudicati: trasferito in carcere

La casa circondariale di Billiemme

 

Vercelli – Nell’estate dello scorso anno, un giovane di origine marocchina, S. A., 27 anni, aveva rapinato un uomo a Laigueglia, strappandogli la catenina d’oro che aveva al collo. Catturato dai carabinieri aveva ottenuto dal giudice di Savona la possibilità di attendere l’esito del processo non in prigione, ma agli arresti domiciliari, che erano stati disposti nella sua abitazione di Crescentino.

Tra le ferree disposizioni che  il giudice gli aveva impartito, c’era però quella di non poter assolutamente incontrare pregiudicati; divieto che il giovane ha disatteso, facendosi cogliere sul fatto dai carabinieri di Crescentino: di qui la segnalazione al giudice di Savona, che ha commutato la custodia cautelare dall’abitazione al carcere. Il giovane è stato portato quindi nella casa circondariale di Billiemme.

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1 commento

  1. Efficienza! Un successo delle Forze dell’ordine e della Giustizia. Evidente. Non sempre va così, in calce alcuni titoli recenti, tratti dal web. Il ricorso ai “domiciliari” spesso si rivela un fallimento. Il giovane marocchino (marocchino-italiano oppure immigrato dell’ultim’ora?) non ha rispettato “le consegne” (che avranno certo avuto serie motivazioni .. “dargli “una possibilità di riscatto”?) e questo non si può fare impunemente; doveva evitare le cattive compagnie (anche i nostri genitori e i nonni ce lo dicevano sempre) .. certo, il suo entourage era quello, difficile cambiare proprio nel periodo dei domiciliari. La cricca progettava attentati? .. altri scippi? .. giocavano alla play station? .. dopo un anno di attesa quel magrebino ancora attende che si concluda il processo (forse sarà condannato a 6 mesi con la condizionale, oppure assolto) per un ipotetico delitto che oggi, al confronto con altri, sembra la degenerazione di un tentativo di socializzazione con gli italiani. Gli italiano sono un po’ cretini?
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