Agripiemonteform: l’agricoltura è sempre più strategicamente femminile

Sembra che l’agricoltura sia il settore che più si sta aprendo all’universo femminile dal punto di vista imprenditoriale. E’ questo quanto emerge nel giorno della centesima giornata internazionale della donna: diritti, libertà, parità, rispetto, come è cambiato il mondo agricolo nel corso di questi ultimi anni.
In Piemonte le donne titolari di azienda agricola rappresentano il 27,9% del totale. Le aziende condotte da donne sembrano essere più orientate verso la diversificazione e la multifunzionalità: il ruolo della donna cresce di importanza nelle aziende dove, all’attività agricola tradizionale, si associano altri servizi, come ad esempio avviene negli agriturismi, nelle fattorie didattiche o più semplicemente nelle aziende che praticano la vendita diretta.

“La percentuale di donne che hanno fatto richiesta e beneficiato della misura sulla diversificazione (in massima parte dedicata all’apertura o alla gestione di un agriturismo) – osserva Lella Bassignana Presidente di Agripiemonteform (Ente per la formazione professionale di emanazione della Confagricoltura del Piemonte) di Confagricoltura- è superiore rispetto a quelle degli imprenditori confermando l’attitudine delle imprenditrici per le attività rurali non prettamente tradizionali, che richiedono competenze nel gestire il rapporto con il pubblico e nel formulare un’offerta più composita delle proprie attività. Le imprenditrici si rilevano “più smart, “più green”, “più inclusive”: l ’utilizzo delle rilevazioni aeree via satellite, con i droni e le etichette parlanti capaci d’individuare la provenienza dei prodotti, produzioni diagroenergie, nel biologico, le aziende sociali. Richiedono percorsi di aggiornamento rivolti alla sostenibilità ambientale come strumento per la competitività, la tutela della qualità dei prodotti, l’innovazione digitale”.  

La componente femminile è sempre più importante in agricoltura e fondamentale per le società di tutto il mondo ecco perché è necessario mettere la questione femminile agricola in cima alle agende nazionali: l’apporto delle donne sarà strategico per il futuro del mondo e del Paese perché sarà il fattore D a dare la spinta alla ripresa e al progresso. “Decidere di investire per sviluppare l’imprenditoria femminile, conclude Lella Bassignana,  significa anche impegnarsi per accrescere opportunità, ridurre il divario di genere, conciliare i tempi di vita con il lavoro ripensando ai servizi di sostituzione.

 

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