Addio a Silvio Lamberti, grande calciatore “di un’innocenza pura”

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Vercelli – Silvio Lamberti ha raggiunto i tre compagni di squadra che avevano disputato con lui la “leggendaria” (come l’ha definita questa mattina in Duomo il giornalista Enrico De Maria) partita del 30 maggio 1971 al vecchio stadio di Novara: lo spareggio per andare in serie C tra la Pro e la Biellese. Ha raggiunto Bullano, Poletti e Benassi, tutti protagonisti -nel bene e nel male -di quella gara che resterà per sempre nella storia delle bianche casacche.

A dire addio al portiere che, non ancora ventunenne, non tremò quando l’allenatore Lino Cuscela (pure lui compianto) gli disse che sarebbe partito titolare quel giorno, c’era una vera folla questa mattina nella Cattedrale di Vercelli. C’erano la sua Teresa, i figli Tommaso e Melissa, i nipoti. C’erano i suoi compagni di squadra di allora (compreso capitan Bruno Rossi, che a Torino esultò con Silvio e tutti gli altri dopo il lancio della monetina)  e tutta la sezione Veterani della Pro Vercelli, con il labaro (mentre purtroppo non c’era quello della Pro Vercelli). Il parroco del Duomo, monsignor Giuseppe Cavallone, ha trovato parole di grande affetto e di Fede per la famiglia. Poi, alla fine, ha preso la parola De Maria che ha ricordato l’esordio di Lamberti sedicenne (“Il nostro Donnarumma ante-litteram”, ha detto) nella prima squadra della Pro.

Ma, soprattutto De Maria ha letto (perché l’interessato non se le sentiva) il breve ma intenso e toccante ricordo di Lamberti scritto da Franco Balocco, compagno di squadra del grande portiere e, oggi, presidente dei Veterani della Pro Vercelli.

Eccolo, integrale: 

“Silvio, con te ho trascorso non dico l’infanzia, ma ci siamo frequentati dall’età di 12-13 anni anni. Quante partite sotto il sole e sull’asfalto bollente della piazzetta retrostante il Duomo con le porte segnate a terra dalle cartelle. I primi anni nelle giovanili della Pro, con te portiere, ma con il desiderio di essere centroavanti(emulo del tuo giocatote preferito: Altafini).

Ed io che, per permetterti di essere convocato per la prima squadra della Pro, mi sono offerto di giocare in porta una partita del nostro campionato allievi, e che successivamente ho assistito (era la mia prima convocazione in prima squadra) al  tuo esordio pure in prima squadra.

La soddisfazione di vederti spiccare il volo verso traguardi importanti( il passaggio all’Atalanta) e non vi dico la sua emozione mista a soddisfazione quando Cuscela gli ha comunicato che avrebbe giocato lui a Novara nella prima partita contro la Biellese. 

Il  resto è solo tristezza per come haI vissuto questi ultimi anni e soprattutto gli ultimi giorni. Silvio, non eri soltanto bravo,  eri innocente , di una innocenza pura”.

Tuo Franco Balocco

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